Il primo pesce completamente a sangue caldo
Mediante il costante movimento delle pinne pettorali, il pesce re, detto anche opah, è in grado di generare calore all’interno del corpo, che viene mantenuto da uno specifico meccanismo di riscaldamento dei vasi sanguigni che avviene nelle branchie. E’ da considerarsi a tutti gli effetti il primo pesce completamente endotermo
L’endotermia consiste nella produzione metabolica e nel mantenimento del calore corporeo a temperature maggiori rispetto a quelle ambientali, caratteristiche che conferiscono notevoli vantaggi fisiologici e migliori performance fisiche. Al giorno d’oggi gli unici gruppi di animali completamente endotermici sono i mammiferi e gli uccelli, che si contrappongono a tutti i vertebrati e agli altri taxa di vertebrati, quali pesci, rettili e anfibi. Ma uno studio su Science ha mostrato la presenza di animali con il corpo interamente endotermico anche tra i pesci: si tratta del pesce re, o opah (Lampris guttatus), il primo pesce che può essere considerato una specie interamente endotermica a tutti gli effetti.
Grazie all’incessante movimento delle sue pinne pettorali, questo pesce riesce infatti ad incrementare la temperatura interna del corpo a livelli superiori a quella ambientale. Il calore così prodotto viene poi preservato grazie ad un particolare meccanismo di scambio di calore tra vasi sanguigni che si trova nelle branchie. I vasi sanguigni che trasportano il sangue caldo dall’interno del corpo verso le branchie si avvolgono infatti intorno a quelli che giungono dalle branchie al corpo dopo aver assorbito l’ossigeno (e la temperatura) dall’acqua. Questo meccanismo che consente al sangue caldo proveniente dall’interno di scaldare quello freddo proveniente dall’esterno, è chiamato scambio di calore in contro-corrente ed è già perfettamente noto in diversi altri pesci, quali squali e tonni. Tuttavia, in questi organismi è confinato solamente ad alcuni tessuti e organi corporei che necessitano un maggior apporto di calore per poter essere più attivi e performanti, come i muscoli. Il pesce re è invece la prima specie di pesce con l’intero corpo a ‘sangue caldo’.
Grazie a questi due adattamenti, il pesce luna riesce a mantenere una temperatura corporea di circa 5 C superiore a quella dell’acqua circostante, a prescindere dalla profondità (e quindi dalla temperatura ambientale), che ne velocizza il metabolismo, i movimenti e i tempi di reazione, conferendogli quindi un enorme vantaggio rispetto agli altri pesci che vivono nelle fredde acque delle profondità oceaniche. Rispetto alla maggior parte dei predatori delle acque profonde, che tendono agguati nell’oscurità, il pesce re è infatti un temibilissimo predatore, che insegue attivamente le sue prede.
Riferimenti:
Nicholas C. Wegner, Owyn E. Snodgrass, Heidi Dewar, John R. Hyde. Whole-body endothermy in a mesopelagic fish, the opah, Lampris guttatus. Science, 2015 DOI: 10.1126/science.aaa8902
Credit: NOAA Fisheries/Southwest Fisheries Science Center
Grazie all’incessante movimento delle sue pinne pettorali, questo pesce riesce infatti ad incrementare la temperatura interna del corpo a livelli superiori a quella ambientale. Il calore così prodotto viene poi preservato grazie ad un particolare meccanismo di scambio di calore tra vasi sanguigni che si trova nelle branchie. I vasi sanguigni che trasportano il sangue caldo dall’interno del corpo verso le branchie si avvolgono infatti intorno a quelli che giungono dalle branchie al corpo dopo aver assorbito l’ossigeno (e la temperatura) dall’acqua. Questo meccanismo che consente al sangue caldo proveniente dall’interno di scaldare quello freddo proveniente dall’esterno, è chiamato scambio di calore in contro-corrente ed è già perfettamente noto in diversi altri pesci, quali squali e tonni. Tuttavia, in questi organismi è confinato solamente ad alcuni tessuti e organi corporei che necessitano un maggior apporto di calore per poter essere più attivi e performanti, come i muscoli. Il pesce re è invece la prima specie di pesce con l’intero corpo a ‘sangue caldo’.
Grazie a questi due adattamenti, il pesce luna riesce a mantenere una temperatura corporea di circa 5 C superiore a quella dell’acqua circostante, a prescindere dalla profondità (e quindi dalla temperatura ambientale), che ne velocizza il metabolismo, i movimenti e i tempi di reazione, conferendogli quindi un enorme vantaggio rispetto agli altri pesci che vivono nelle fredde acque delle profondità oceaniche. Rispetto alla maggior parte dei predatori delle acque profonde, che tendono agguati nell’oscurità, il pesce re è infatti un temibilissimo predatore, che insegue attivamente le sue prede.
Riferimenti:
Nicholas C. Wegner, Owyn E. Snodgrass, Heidi Dewar, John R. Hyde. Whole-body endothermy in a mesopelagic fish, the opah, Lampris guttatus. Science, 2015 DOI: 10.1126/science.aaa8902
Credit: NOAA Fisheries/Southwest Fisheries Science Center
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.