Legami sociali e condivisione delle risorse: il caso dello scimpanzé

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Un recente studio ha mostrato che gli scimpanzé amano condividere il cibo con gli amici senza apparenti secondi fini, piuttosto che con gli estranei o individui di rango più elevato. L’ossitocina sembrerebbe facilitare i processi di scambio sociale e cooperazione a lungo termine, facendone supporre un importante ruolo anche nella nostra specie


Gli scimpanzé (Pan troglodytes) sarebbero molto selettivi nella condivisione del cibo, e molto più propensi a farlo con i propri “amici”, piuttosto che con gli estranei, indipendentemente dal loro rango più elevato o da eventuali pressioni a loro esercitate. È quanto afferma una ricerca pubblicata su Proceedings of the Royal Society B., condotta da alcuni ricercatori del dipartimento di primatologia del Max Planck Institute for Evolutionay Anthropology di Lipsia. Essi hanno osservato il comportamento di un gruppo di scimpanzé selvatici nel Tai National Park, in Costa d’Avorio, e ne hanno studiato i livelli di interazione sociale. La ricerca potrebbe aiutarci a comprendere meglio l’evoluzione dei meccanismi di condivisione tra i primati e su come essi abbiano poi plasmato la cooperazione degli esseri umani.

Mentre negli esseri umani la condivisione di cibo e risorse al di fuori delle propria relazioni di parentela e di coppia può essere considerata come un pilastro portante nella maggior parte delle società (se non altro per l’aspettativa che questi favori possano poi essere restituiti in futuro), ciò avviene molto raramente tra gli animali, con alcune eccezioni, tra cui il bonobo e lo scimpanzé. Anche tra questi primati però, i comportamenti apparentemente altruistici nascondono in realtà aspettative differenti.

Numerosi sono ad esempio i casi descritti e documentati di maschi che condividono con le femmine i frutti della loro caccia, utilizzandola come una strategia per cercare di beneficiare di favori sessuali da parte di queste ultime (Pikaia ne ha parlato qui); in altri casi la condivisione di cibo viene compiuta in seguito a molestie e vessazioni. Ancora, alcuni episodi di cooperazione tra scimpanzé non strettamente imparentati, osservati nel parco Nazionale di Kibale, in Uganda, sarebbero in realtà messi in atto per aumentare la propria fitness (Pikaia ne ha parlato qui). In uno studio pubblicato di recente su Communication Biology, poi, è stato dimostrato come gli scimpanzé siano più propensi nel condividere il cibo con i compagni con i quali hanno condiviso una battuta di caccia, come una sorta di ricompensa.

Tutti questi comportamenti hanno poco a che fare con quanto avviene tra gli scimpanzé del Tai National Park in Costa d’Avorio. I ricercatori hanno infatti osservato che i primati che possiedono cibo in grande quantità e prelibato (carne, miele, frutti di grandi dimensioni), tendono a condividerlo con i compagni con i quali hanno uno stretto legame sociale, senza nessuna motivazione apparente.

In realtà, questo risultato non è nuovo, ed era stato osservato anche in un precedente studio compiuto a Fongoli, in Senegal nel 2012 (Pikaia ne ha già parlato qui). Allora come adesso, gli scienziati ritengono che questi comportamenti siano legati alla creazione di una forte coesione di gruppo e di un senso di appartenenza fondamentali soprattutto se si vive in un ambiente con un’alta pressione predatoria o con molte risorse di cibo. Scenari di questo tipo potrebbero quindi risultare importanti per la promozione di atti cooperativi.

I ricercatori del Max Planck Institute però non si sono fermati qui: hanno raccolto campioni di urine da individui di ritorno da una battuta di caccia e tra coloro che avevano mostrato atti di generosità e condivisione di risorse, e ne hanno misurato i livelli di ossitocina, un ormone che oltre ad avere un fondamentale ruolo nella lattazione, è anche coinvolto nelle interazioni sociali e nell’attaccamento relazionale. In entrambi i casi, sono stati riscontrati alti livelli del composto chimico in questione.

Secondo gli scienziati, l’ossitocina potrebbe quindi costituire l’ormone chiave nell’evoluzione della cooperazione, anche nella nostra specie. Rimane indubbio il fatto che, così come le popolazioni umane, anche i comportamenti degli scimpanzé sono molto variabili a seconda delle circostanze, e studiare nei nostri cugini i meccanismi che possono influenzare i livelli di condivisione e collaborazione potrebbe aiutarci a comprendere molto anche su noi stessi.


Riferimenti:
L. Samuni, A. Preis, A. Mielke, T. Deschner, R. M. Wittig, C. Crockford. Social bonds facilitate cooperative resource sharing in wild chimpanzees. Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, 2018; 285 (1888): 20181643 DOI: 10.1098/rspb.2018.1643

Liran Samuni, Anna Preis, Tobias Deschner, Catherine Crockford, Roman M. Wittig. Reward of labor coordination and hunting success in wild chimpanzees. Communications Biology, 2018; 1 (1) DOI: 10.1038/s42003-018-0142-3

Immagine da Wikimedia Commons