MicroMega 6/2014: “Un’altra scuola è possibile: laica, repubblicana, egualitaria, di eccellenza”

Da giovedì 4 settembre in edicola e su iPad un numero monografico sulla scuola: “Un’altra scuola è possibile: laica, repubblicana, egualitaria, di eccellenza”. Si parla anche dell’insegnamento dell’evoluzione
È in uscita giovedì 4 settembre il nuovo numero di MicroMega, interamente dedicato alla scuola
e intitolato “Un’altra scuola è possibile: laica, repubblicana, egualitaria, di eccellenza”. Idea
centrale del volume è quella per cui la scuola, pubblica e laica, è ad un tempo fondamento della
democrazia e luogo di trasmissione dei saperi e di preparazione alle professionalità. In linea con
quest’impostazione, l’articolo di Pasi Sahlberg, che apre il numero, illustra nel dettaglio i risultati
raggiunti negli ultimi trent’anni dal sistema scolastico finlandese, un vero e proprio modello quanto
a capacità di coniugare eguaglianza ed eccellenza. Del resto, di rimozione degli ostacoli di ordine
sociale che limitano di fatto l’eguaglianza dei cittadini è la stessa Costituzione repubblicana a
parlare, come fa notare il “maestro di strada” ed ex Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi-
Doria, che illustra ai lettori di MicroMega la sua battaglia decennale contro il fallimento formativo,
condotta in Italia e all’estero nello spirito della nostra carta fondamentale e della lezione di don
Lorenzo Milani.
essere sinonimo di “noia”: a scuola bisogna divertirsi. La storia, la letteratura, la filosofia, persino il
latino possono essere appassionanti. Per non parlare ovviamente delle scienze, che si presterebbero
a mille forme di sperimentazioni, della storia dell’arte, da ‘vivere’ sul territorio oltre che da studiare
sui libri, e della musica, inspiegabilmente assente da tutti i curricula. E invece gli studenti sono
inchiodati al tedio di una didattica stantia e pedante, che fa perdere il gusto di andare a scuola.
Michela Mayer e Giorgio Parisi (scienze), Angelo d’Orsi (storia), Giovanni Fornero (filosofia)
, Nicola Piovani (musica), Piergiorgio Odifreddi (logica), Valerio Magrelli (classici della
letteratura), Tomaso Montanari (storia dell’arte), Paolo Zellini (matematica), Luigi Miraglia
(latino) e Telmo Pievani (darwinismo) forniscono degli spunti per cambiare il modo di insegnare e
rendere l’apprendimento appassionante e, dunque, efficace.
della democrazia. L’ethos democratico e repubblicano non può che fondarsi infatti su una sorta di
illuminismo di massa, sulle capacità di discernimento e di argomentazione di quei cittadini la cui
testa vale un voto. Il carattere laico dell’istituzione scolastica e dell’istruzione che vi viene impartita
diventa pertanto imprescindibile, eppure, come mostra Adele Orioli, nel nostro paese esso è
costantemente sotto attacco a causa delle tante ingerenze della Chiesa cattolica nella scuola italiana.
Del resto, sostiene Valerio Gigante, è la stessa sottrazione di ore al normale curricolo scolastico
rappresentata dall’insegnamento della religione cattolica a costituire una profonda anomalia, resa
possibile ormai decenni fa dal Concordato di mussoliniana memoria. Allo stesso tempo, è cattolica
la maggior parte delle scuole private, elevate al rango di “paritarie” dalla sciagurata legge voluta
dall’allora ministro Berlinguer: una distorsione sia sotto il profilo costituzionale sia sotto quello
economico, come spiega Marina Boscaino, mentre, in chiusura del blocco su scuola e laicità,
Ilaria Donatio mostra come la cappa clerical-conservatrice che incombe sulla scuola italiana
impedisca ad esempio l’introduzione di un’educazione sessuale precoce e completa fra le materie
curricolari, sull’esempio di quanto avviene in altri paesi europei.
Dewey, “Esperienza e natura vent’anni dopo”, presentato da Dario Cecchi.