La biodiversità al centro | ep. 1| Che cos’è il National Biodiversity Future Center?

che cos'è National Biodiversity Future Center

Nella Giornata mondiale della biodiversità Pikaia lancia “La biodiversità al centro”, una serie di video per conoscere meglio i ricercatori e le ricercatrici del National Biodiversity Future Center

Si è concluso ieri a Palermo il convegno del Forum Nazionale della Biodiversità, il primo grande evento scientifico del National Biodiversity Future Center. Oltre 600 ricercatrici e ricercatori si sono confrontati sullo sviluppo di strumenti efficaci per prevenire la perdita della biodiversità. Oggi il forum prosegue con una giornata dedicata al dialogo con istituzioni, nazionali e internazionali e con la presentazione del Rapporto Annuale NBFC sullo stato della biodiversità in Italia.

Ma che cos’è il National Biodiversity Future Center? Facciamo un passo indietro…

La legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1 ha introdotto nella nostra Carta fondamentale la tutela dell’ambiente modificando gli articoli 9 e 41. 

Il nuovo comma 3 dell’art. 9 afferma che la Repubblica:

«Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

La Costituzione. Principi fondamentali

All’articolo 41  sono invece stare apportate le seguenti modifiche:
a) al secondo comma, dopo la parola: «danno» sono inserite le seguenti: «alla salute, all’ambiente,»;
b) al terzo comma sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e ambientali».

Attualmente l’articolo 41 quindi afferma:

«L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità
sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e
ambientali.»

La Costituzione. Parte I: Diritti e doveri dei cittadini.Titolo III: Rapporti economici
National Biodiversity Future Center NBFC logo
Il logo del Centro Nazionale Biodiversità

La missione del National Biodiversity Future Center (NBFC), presentato esattamente un anno fa alla tenuta presidenziale di Castel Porziano, parte anche da queste modifiche alla nostra Costituzione, dove per la prima volta è esplicitata la parola “biodiversità”. Si tratta infatti del nostro primo centro nazionale di ricerca dedicato al suo studio e alla sua tutela, ed è uno dei cinque centri di centri di ricerca istituiti nel 2022 e finanziati dal PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza).
Coordinati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, i centri si occupano di aree ritenute strategiche per lo sviluppo del paese.

Nome Centro Nazionaleproponentesede HubNumero Soggetti Partecipanti TotaliNumero Università-enti pubblici di ricerca-organismi di ricercaNumero ImpreseFinanziamento concesso (in euro)% di finanziamento concesso destinato al Sud
National Centre for HPC, Big Data and Quantum Computing    Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)Casalecchio di Reno (BO)493414319.938.979,2641%
National Research Centre for Agricultural Technologies (Agritech) Università degli Studi di Napoli Federico IINapoli463214320.070.095,5045%
Sustainable Mobility Center (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile – CNMS)    Politecnico di MilanoMilano492424319.922.088,0340%
National Biodiversity Future Center – NBFC  Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)Palermo48417320.026.665,7944%
National Center for Gene Therapy and Drugs based on RNA Technology Università degli Studi di PadovaPadova493217320.036.606,0342%

La biodiversità al centro

Per approfondire il lavoro del National Biodiversity Future Center, nella Giornata mondiale della biodiversità Pikaia lancia La biodiversità al centro, una serie di videointerviste alle ricercatrici e ai ricercatori del centro. Vogliamo conoscere con voi alcuni dei moltissimi ricercatori e ricercatrici impegnati a studiare, preservare gli ecosistemi e la biodiversità del nostro Paese. Nella prima puntata abbiamo intervistato Chiara Anzolini e Fabio De Pascale dell’Università degli studi di Padova, che per il centro si occupano delle attività di comunicazione.

La missione e gli obiettivi del National Biodiversity Future Center

La dottoressa Anzolini ha studiato geologia a Padova e comunicazione della scienza alla SISSA di Trieste. Ci spiega che il Centro Nazionale Biodiversità è dedicato interamente alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità italiana e del Mediterraneo.

“L’Italia e il bacino del Mediterraneo rappresentano un hotspot della biodiversità non soltanto nel contesto europeo, ma anche in quello internazionale. Nel contesto di crisi climatica in cui ci troviamo oggi la biodiversità non è solo una vittima, ma anche la più grande soluzione. Dobbiamo quindi coinvolgere tutti gli attori della società, cittadini, amministrazioni e imprese, per riuscire insieme a utilizzare la biodiversità per vincere la battaglia più grande che l’umanità abbia mai dovuto affrontare nel corso della sua storia.”

National Biodiversity Future Center NBFC Nature Restoration Law

Un articolo uscito il mese scorso su Science, dopo la registrazione di questa intervista, ha infatti confermato che gli sforzi di conservazione della biodiversità nel mondo stanno funzionando, anche dal punto di vista dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Ma c’è bisogno di fare di più.

L’organizzazione del National Biodiversity Future Center

Il dottor De Pascale, biologo molecolare, è anche lui un comunicatore scientifico formatosi alla SISSA. Ci spiega che il centro è una rete di università, centri di ricerca e imprese, tutte con l’obiettivo tutelare e promuovere la nostra biodiversità,

“In tutta Italia sono oltre 1500 i ricercatori che lavorano e portano avanti progetti di ricerca in questo campo. Di questi, oltre 150 sono giovani, dottorandi e dottorandi che studiano per costruirsi una carriera nel campo della tutela della biodiversità.” – spiega il ricercatore.

Come gli altri 4 centri nazionali anche NBFC è organizzato secondo il modello Hub and Spoke, che è usato per gestire grandi attività internazionali. La parola spoke significa letteralmente “raggio”, e ognuno degli 8 spoke di NBFC è legato all’hub (“fulcro”), che ha sede all’università di Palermo. L’hub è l’unità centrale che amministra e distribuisce i fondi e le attività agli spoke, cioè le unità presiedute da università o dipartimenti del CNR che portano che portano avanti effettivamente le diverse attività.

Sei spoke sono effettivamente dedicati alla ricerca scientifica: due riguardano la biodiversità marina, due la biodiversità terrestre e due la biodiversità urbana. In questi ultimi spoke si sviluppano anche i temi dell’approccio One Health promosso dalle Nazioni Unite: per raggiungere la salute globale è necessario proteggere anche salute degli degli ecosistemi. Pochi giorni fa, infatti, gli scienziati di NBFC hanno pubblicato sulla rivista medica The Lancet un articolo intitolato Biodiversity and planetary health: a call for integrated action. Si tratta di un appello ad agire in modo coordinato per proteggere la ricchezza biologica da cui dipendiamo.

National Biodiversity Future Center NBFC spoke

“Ci sono poi due spoke trasversali – prosegue De Pascale – che hanno il compito di interfacciarsi con tutti gli altri spoke per veicolare al meglio le attività di ricerca che vengono fatte all’interno del centro. Da un lato, per gli aspetti di comunicazione della scienza, di si occupa lo spoke 7 a cui lavoriamo e che fa capo all’università di Padova , dall’altro per gli aspetti di innovazione e technology transfer di cui si occupa invece lo spoke 8.”

Il Centro Nazionale Biodiversità è nato nel 2023 grazie al finanziamento straordinario del PNRR, e avrà una fine del 2026. A questo proposito Chiara Anzolini ci parla del Biodiversity Gateway, che sarà presentato oggi all’Università di Palermo:

“per fare in modo che tutti i risultati sviluppati nel corso di questi tre anni, sia in ambito della ricerca scientifica sia nell’ambito della comunicazione permangano anche dopo la fine di questo progetto, stiamo sviluppando il Biodiversity Gateway, un portale virtuale che però avrà anche due sedi fisiche, una a Venezia e una a Palermo, che servirà come vetrina per tutti i risultati del centro, che saranno accessibili a tutti, dalla cittadinanza alle imprese”

Coinvolgere il pubblico nella tutela della biodiversità

National Biodiversity Future Center NBFC COP28

Lo scopo delle attività di comunicazione di spoke 7 è costruire un ponte tra la società e la scienza condotta dai ricercatori. Ma non solo: deve anche facilitare la partecipazione di tutti gli attori coinvolti nelle attività di contrasto alla crisi climatica e a quella della biodiversità, che prendono in gioco tanti aspetti della nostra società.

Si tratta di una crisi sistemica e globale, ci ricorda la dottoressa Anzolini. E la ricerca scientifica in senso stretto non può, da sola, fornire risposte puntuali. Per questo la comunicazione e il public engagement, cioè le attività di coinvolgimento e partecipazione del pubblico, sono una risorsa molto importante. E proprio NBFC è l’unico dei cinque centri finanziati dal Cnr che ha uno spoke dedicato unicamente alla comunicazione della scienza.

“il nostro scopo è quello di trasmettere sia al pubblico nazionale che internazionale i risultati scientifici del nostro centro e anche quello di dialogare con il territorio, con la popolazione e le persone, che vanno coinvolte nella tutela della biodiversità. Abbiamo come obiettivo quello di trovare formati di comunicazione innovativi e coinvolgenti, e utilizzare linguaggi complessi, multimediali e che possano coinvolgere emotivamente il nostro pubblico”

NBFC NOMADIC

I progetti in corso a spoke 7 sono i più diversi. Fabio De Pascale ci annuncia che è in preparazione una grande mostra sulla biodiversità, che sarà inaugurata al Palazzo delle Esposizioni a Roma, mentre un’altra mostra esporrà le foto che hanno vinto il Vallisnery Photo Contest per la fotografia naturalistica. Procede intanto l’importantissimo lavoro di digitalizzazione delle collezioni museali. Saranno scannerizzati anche i reperti dell’Erbario centrale (Università di Firenze) per portare le piante del panorama italiano nel cloud. Non mancano gli spettacoli teatrali, oltre a documentari e servizi per la televisione, ma c’è persino una collaborazione con la testata Topolino.

Ma lo spoke 7 si occupa anche della formazione. Organizza master e summer school che puntano a creare diverse figure professionali che lavorino ai vari aspetti vicini alla biodiversità.

“Un grosso focus è sulla pubblica amministrazione, per avvicinare la ricerca scientifica alle amministrazioni pubbliche in modo che possano recepire gli sviluppi scientifici nelle loro attività sul territorio, ma anche sulle imprese, in modo che possano fare innovazione tecnologica potenziando la tutela della biodiversità”

Nelle prossime puntate di La biodiversità al centro incontreremo altri ricercatori di altri spoke del National Biodiversity Future Center. Ci faremo raccontare su cosa stanno lavorando, come si svolgono le loro ricerche e come portano avanti la missione del centro.

Troverete tutte le puntate sui nostri canali. Per rimanere aggiornati sulle attività del National Biodiversity Future Center potete visitare il loro sito internet e iscrivervi ai loro canali social. Buona Giornata Internazionale della Biodiversità!


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