Nuova specie di pinguino gigante fossile dalla Nuova Zelanda

resti di pinguino gigante fossile

Rinvenuti i fossili di una specie di pinguino del Paleocene Medio

La recente scoperta è stata pubblicata su The Science of Nature ed ha permesso di ampliare le conoscenze in un ramo della paleontologia che nell’ultimo decennio ha restituito risultati significativi (Pikaia ne ha parlato qui). Il team di ricercatori coinvolti ha descritto una nuova specie (ancora indeterminata) di pinguino fossile gigante del Paleocene Medio, datato circa 61 milioni di anni fa, proveniente da Waipara Greensand, Nuova Zelanda. Quest’area aveva già restituito in passato altri fossili di pinguini, tra cui si ricordano quelli di Waimanu manneringi, che assieme alla nuova scoperta rappresenta il più antico pinguino fossile finora noto.

Il nuovo ritrovamento, consistente di alcuni resti ossei degli arti posteriori, ha permesso di avanzare ipotesi sulla lunghezza approssimativa di questa nuova specie, stimata intorno ai 150 centimetri, quasi paragonabile a quella di Anthropornis nordenskjoeldi, il più grande pinguino fossile ad oggi conosciuto, vissuto in Antartide tra circa 45 e 33 milioni di anni fa. Inoltre dal punto di vista morfologico, le ossa ritrovate possiedono molti caratteri derivati e differiscono in modo significativo da quelle degli altri pinguini fossili rinvenuti precedentemente nell’area e ritenuti più “primitivi”, come ad esempio quelli appartenenti al genere Waimanu. Ciò indica che i pinguini paleocenici possedevano una variabilità tassonomica ben più alta rispetto a quanto precedentemente assunto e presentavano diversi casi di gigantismo.

Per questo motivo si ritiene alquanto probabile che l’evoluzione dei pinguini fosse già iniziata durante il tardo Cretaceo, verso la fine della cosiddetta “era dei dinosauri”, più di 65 milioni di anni fa.


Bibliografia:
Mayr G., De Pietri V. L., Scofield R. P., 2017. A new fossil from the mid-Paleocene of New Zealand reveals an unexpected diversity of world’s oldest penguins. The Science of Nature 104 (3-4), 9. DOI: 10.1007/s00114-017-1441-0

Immagine: Credit: © Senckenberg