L’evoluzione nei piccoli musei italiani: il Museo Intelvese dei Fossili
Il prossimo anno il Museo Intelvese dei Fossili a Scaria, Alta Valle Intelvi, festeggerà i suoi primi 10 anni
Desidero segnalare con piacere una “microrealtà” dedicata alla diffusione della storia paleontologica del pianeta Terra. Si tratta del Museo Intelvese dei Fossili (MIF) che si trova Scaria, frazione del comune comasco di Alta Valle Intelvi. Il museo nel 2025 festeggerà il primo decennale della sua esistenza ed è stato fondato da due appassionati di biologia e storia dell’evoluzione, la biologa Elisabetta Sangiorgi e il marito Marco Abbiati. Nel 2015 hanno rilevato un polveroso locale dedicato all’Orso delle caverne scoperto nei pressi del Monte Generoso e l’hanno accresciuto con diverse teche dedicate alla storia dell’evoluzione del pianeta Terra.
Come spiegato sul sito:
Il Museo fu costituito su richiesta di un comitato popolare e per volontà dell’allora Comune di Lanzo d’Intelvi e del Museo di Storia Naturale di Milano il 16 luglio 1993.
Scopo della raccolta espositiva era promuovere la conoscenza e la valorizzazione del sito fossilifero di Osteno d’Intelvi, uno dei più importanti giacimenti del mondo.
Dopo alcuni anni di attività, il museo, non supportato, cadde in uno stato di profondo abbandono e venne quasi dimenticato.LA RINASCITA
Il 2 agosto 2015 le porte del museo vennero riaperte ai visitatori grazie all’interesse e alla passione di alcuni giovani volontari che restaurarono le teche originali e crearono pannelli didattici di ispirazione moderna.Da allora il nostro focus è tenere vivo il museo, migliorandolo sempre, tenendolo aggiornato, aggiungendo parti mancanti o incomplete, aumentando il numero dei reperti, dotandolo di dispositivi tecnologici ma soprattutto, dandogli una semplice chiave di lettura.
Nei nuovi pannelli trionfano colori rilassanti, immagini e ricostruzioni che ci permettono di accompagnare i nostri ospiti in un brevissimo viaggio nel tempo alla scoperta dell’evoluzione della vita e del nostro territorio fra 505 milioni e 36 mila anni fa.Grazie ai QR Code posti sulle vetrine e sulle teche, il visitatore può, in tutta autonomia, gestire la visita e approfondire gli argomenti che più gli interessano.
Museo Intelvese dei Fossili, Piazza Carloni, Scaria, Alta Valle Intelvi, Como, Lombardia, 22024, Italia
Riportiamo anche uno stralcio di un’interessante intervista sul Museo Intelvese dei Fossili uscita nel 2018 su La voce del Ceresio:
Oggi il Museo Intelvese dei Fossili dispone di una sessantina di reperti provenienti da varie zone del mondo, per la maggior parte proprietà del Museo di Storia Naturale di Milano oppure messi a disposizione da privati.
Oltre ai sensazionali reperti di Osteno, appartenenti a specie sconosciute e fondamentali nell’evoluzione faunistica, sono esposti pezzi provenienti dal Marocco, dalla Val Sanagra, dal Brasile, dal monte San Giorgio (sia lato italiano che svizzero), dall’Arizona, dalla Val Vigezzo e dal monte Generoso.
Grazie ad essi i reperti del museo coprono un arco di tempo enorme: ben 310 milioni di anni!
I visitatori vengono accompagnati in un viaggio nel tempo alla scoperta dell’evoluzione non solo della terra in generale bensì proprio del nostro territorio.Marco Abbiati ci racconta quale percorso hanno affrontato e che futuro attende questa meraviglia culturale delle nostre valli del Ceresio.
Come siete capitati in questa interessante ma certamente impegnativa esperienza?
«Premetto che sono un appassionato di ricerca storica intelvese ed ho a cuore il rilancio delle nostre valli, convinto che sia davvero possibile solo tramite la valorizzazione culturale. Qualche anno fa io e mia moglie siamo venuti a conoscenza della richiesta del Museo di Milano di recuperare o sciogliere la sede museale. Pensando al bene del territorio ci siamo proposti di occuparcene e il museo di Milano ci ha dato la fiducia necessaria per tentare il recupero, seppur dopo qualche perplessità».
Quale è stato il percorso che avete affrontato?
«Abbiamo innanzitutto restaurato le teche originali che contengono i reperti fossili e installato pannelli didattici frutto di quasi due anni di studio della materia; la cartellonistica è di ispirazione moderna e permette una facile e istruttiva chiave di lettura del museo. Nel 2017 abbiamo inoltre stabilito un rapporto di collaborazione con l’Università di Zurigo (Monte San Giorgio sito Unesco). Di pari passo una concreta ed accattivante pubblicità (nuovi volantini, giornali, pagina Facebook e visite vip) ha completato il rilancio, permettendo in sole 3 stagioni di raggiungere l’inimmaginabile quota di 1297 visitatori L’amministrazione comunale, che ci aveva permesso di intraprendere la sfida iniziale, con la formazione del nuovo comune di Alta Valle Intelvi, ha riconosciuto a noi volontari l’utilità dell’opera culturale svolta concedendoci l’uso gratuito dei locali del Museo e il proprio appoggio presso le istituzioni scientifiche di settore».
Da chi viene gestito oggi?
«Da me e da mia moglie con l’aiuto di amici. Siamo un gruppo di volontari composto da poche persone e chiediamo a tutti gli amanti del territorio, agli appassionati del genere e a chiunque voglia dedicarci anche solo 2 ore al mese, di unirsi a noi per aiutarci e poter così aumentare le giornate di apertura. Non serve avere studi o conoscenze specifiche, saremo noi a darvi tutta la necessaria formazione».
Qual è il vostro obiettivo?
«Per noi è importante fare in modo che il museo continui ad essere vivo migliorando sempre: per ottenere ciò bisogna tenerlo aggiornato aggiungendo parti mancanti o incomplete, aumentando il numero dei reperti e dotandolo di dispositivi tecnologici. Questo sviluppo scientifico e tecnologico deve però contemporaneamente rispettare il nostro obiettivo finale che è quello di diffondere la conoscenza a tutti, mantenendo una comunicazione semplice e adatta a ogni utente. Da noi i pannelli hanno poche scritte, colori rilassanti, sono pieni di immagini e di facile comprensione. I numeri dimostrano che l’offerta culturale del museo genera molto interesse sia nei residenti che nei turisti ed è capace di stimolare un rilancio turistico che siamo certi favorirà il territorio sotto tutti gli aspetti. Solo insieme possiamo riuscirci!»
Durante l’anno sono proposti alcuni interessanti appuntamenti speciali come: la Befana al museo, l’aperitivo di ferragosto, pomeriggio al museo, laboratori didattici ed eventi a tema.
Qui potete seguire gli annunci degli eventi fino a ora svolti e qui le attività proposte dal Museo Intelvese dei Fossili.
Il Museo Intelvese dei Fossili si trova in Piazza Carloni 9, 22024 Alta Valle Intelvi – Loc. Scaria (Co)
Per maggiori informazioni, visita il sito del Museo e la pagina Facebook.
Fondatore di Pikaia e appassionato bibliofilo, cacciatore di riferimenti bibliografici (evoluzionistici) ovunque si trovino. A tal proposito ho finalmente terminato la collana editoriale 150 ANNI DI STORIA DELL’EVOLUZIONE IN ITALIA. PERCORSI E ITINERARI BIBLIOGRAFICI, recensita qui su Pikaia man mano che pubblicavo i volumi. Sul mio blog https://darwininitalia.blogspot.com è disponibile la descrizione dell’intera opera. Email: pacoccia@gmail.com