Rivelati antichi incroci tra bonobo e scimpanzé

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Grazie al sequenziamento del loro genoma, è stata dimostrato per la prima volta che bonobo e scimpanzé si sono ibridati almeno due volte dopo l’episodio di separazione avvenuto un milione e mezzo di anni fa, e che i bonobo hanno contribuito all’1% circa del genoma degli scimpanzé

In confronto alle attuali conoscenze sull’origine e storia demografica degli umani, non sono molte le informazioni in nostro possesso sul genere Pan, che include le due specie esistenti più vicine all’uomo: lo scimpanzé (Pan troglodytes) e il bonobo (Pan paniscus), soprattutto a causa della scarsità di reperti fossili. Un’indagine effettuata da ricercatori al Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge, insieme a un gruppo di collaboratori internazionali, ha analizzato il genoma di 75 esemplari appartenenti alle due specie del genere Pan e provenienti da dieci paesi africani lungo tutto l’aerale di diffusione delle specie, includendo 40 scimpanzé appena nati.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science ed evidenziano come il genoma degli scimpanzé sia strettamente correlata al loro luogo di origine. Questo permette di tracciare eventuali traffici illegali di scimpanzé e ha quindi un’importanza cruciale nell’impegno di conservazione delle specie contro il bracconaggio.

Ma il risultato più interessante della ricerca riguarda la condivisione di alcuni geni tra i bonobo e tutte e quattro le sottospecie di scimpanzé. Mentre si sa che le due specie ibridano in cattività, non era chiaro fino a che punto potessero incrociarsi in natura. Le due specie si sono separate da un antenato comune circa un milione e mezzo di anni fa, e finora era ritenuto virtualmente impossibile qualsiasi contatto tra di esse, dal momento che vivevano entrambi nell’Africa tropicale, ma dalle parti opposte del fiume Congo.

Mentre l’episodio di speciazione principale è stato confermato, così come l’esistenza di quattro sottospecie distinte di Pan troglodytes, l’indagine ha mostrato come alcuni individui siano riusciti a oltrepassare il fiume permettendo almeno due episodi di contatto tra le popolazioni di bonobo e scimpanzé, uno tra 550 e 200 mila anni fa e l’altro successivamente a circa 180 mila anni fa. Questo rappresenta un parallelo con quanto si è verificato tra Homo neanderthalensis e Homo sapiens circa 100 mila anni fa. Gli scimpanzé provenienti dalle regioni centrale e orientale sembrano condividere più materiale genetico con i bonobo rispetto alle altre sottospecie. Si stima che il contributo genetico da parte dei bonobo nel genoma degli scimpanzé sia inferiore all’1%.

Lo studio dimostra che non vi è stata dunque una netta separazione tra le due specie, quanto piuttosto una divergenza seguita da vari episodi di rimescolamento genetico. Questo va a rinforzare il concetto di continuum di specie, ovvero la gradualità del processo di speciazione; per un certo periodo di tempo, le nuove specie emergenti da un progenitore comune restano feconde tra loro. Il riconoscimento di un flusso genetico tra bonobo e scimpanzé sembra suggerire che gli episodi di riproduzione tra individui di specie geneticamente simili possono essere stati un fenomeno relativamente comune per gli antenati degli esseri viventi attualmente esistenti.

Riferimenti:
De Manuel M. et al. (2016) Chimpanzee genomic diversity reveals ancient admixture with bonobos, Science 354, 477 doi:10.1126/science.aag2602

Immagine di Skitterphoto, licenza CC0