Selezione genetica? Si grazie!
Alcune specie di afidi radicicoli si sono specializzate per fungere da veri e propri animali da allevamento per le formiche. In questa interazione simbiotica, gli afidi producono una secrezione zuccherina (definita melata), che viene raccolta dalle formiche, per cui rappresenta una importante fonte di zuccheri. In cambio, gli afidi vengono letteralmente allevati, tanto che la loro riproduzione si basa sulla sola partenogenesi, poiché le loro […]
Alcune specie di afidi radicicoli si sono specializzate per fungere da veri e propri animali da allevamento per le formiche. In questa interazione simbiotica, gli afidi producono una secrezione zuccherina (definita
melata), che viene raccolta dalle formiche, per cui rappresenta una importante fonte di zuccheri. In cambio, gli afidi vengono letteralmente allevati, tanto che la loro riproduzione si basa sulla sola partenogenesi, poiché le loro condizioni di “allevamento” sono ottimali tanto da rendere non più necessaria la produzione di una
generazione anfigonica (data da maschi e femmine ovipare).
Questa simbiosi è nota da molti anni, tanto che la presenza di afidi allevati da formiche del genere Lasius ricorre molto spesso in letteratura e nei blog di mirmecologi. Una recente pubblicazione del gruppo di ricerca di Jacobus Boosma (Università di Copenhagen) ha mostrato che le formiche fanno qualche cosa di più che semplicemente allevare afidi. In particolare, i ricercatori danesi hanno osservato che in natura gli afidi delle specie Geoica utricularia, Forda marginata e Tetraneura ulmi presentano una considerevole variabilità genetica. Al contrario, le popolazioni di afidi allevate da formiche appartenenti alla specie Lasius flavus presentano all’interno di ciascun formicaio una variabilità genetica decisamente più ridotta, tanto che in molti casi all’interno di una singola camera di allevamento è presente un solo clone di afidi. All’interno dei formicai, gli afidi sono quindi separati non solo per specie, ma addirittura per clone… a ricordare le monocolture presenti nei nostri campi coltivati.
Siccome gli afidi producono la melata, Boosma e collaboratori hanno suggerito che le formiche selezionino gli afidi in modo da ottimizzarne la capacità di produzione. E’ però interessante notare che, sebbene i cloni siano mantenuti separati l’uno dall’altro, più cloni sono sempre allevati simultaneamente ad indicare una precisa strategia di ottimizzazione e gestione della produzione di melata. In nessun caso infatti è stato trovato un solo clone allevato per formicaio, ma sempre più cloni allevati, seppure separatamente.
Mauro Mandrioli
Aniek BF Ivens, Daniel JC Kronauer, Ido Pen, Franz J Weissing and Jacobus J Boomsma. Ants farm subterranean aphids mostly in single clone groups – an example of prudent husbandry for carbohydrates and proteins? BMC Evolutionary Biology 2012, in stampa.
Biologo e genetista all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove studia le basi molecolari dell’evoluzione biologica con particolare riferimento alla citogenetica e alla simbiosi. Insegna genetica generale, molecolare e microbica nei corsi di laurea in biologia e biotecnologie. Ha pubblicato più di centosessanta articoli su riviste nazionali internazionali e tenuto numerose conferenze nelle scuole. Nel 2020 ha pubblicato per Zanichelli il libro Nove miliardi a tavola- Droni, big data e genomica per l’agricoltura 4.0. Coordina il progetto More Books dedicato alla pubblicazione di articoli e libri relativi alla teoria dell’evoluzione tra fine Ottocento e inizio Novecento in Italia.
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