Simbiosi e speciazione

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In uno degli hotspot di biodiversità del Mondo, la regione del Capo, in Sud Africa, vivono le 114 specie di orchidee appartenenti alla sottotribù Coryciinae. Il loro areale è molto vasto, dai Drakensberg a Nord Est (pioggia estiva) fino al Namaqualand (piogge invernali). Queste orchidee attirano impollinatori producendo sostanze oleose, che sono attivamente cercate da diverse specie di api del […]


In uno degli hotspot di biodiversità del Mondo, la regione del Capo, in Sud Africa, vivono le 114 specie di orchidee appartenenti alla sottotribù Coryciinae. Il loro areale è molto vasto, dai Drakensberg a Nord Est (pioggia estiva) fino al Namaqualand (piogge invernali). Queste orchidee attirano impollinatori producendo sostanze oleose, che sono attivamente cercate da diverse specie di api del genere Rediviva (famiglia Melittidae). E’ noto che la specificità dell’impollinatore è spesso un meccanismo importante per mantenere l’identità di specie nelle orchidee, ma in questo caso il numero di specie di impollinatori è più basso di quello delle specie di orchidee da impollinare. E dunque le Coryciinae si sono “inventate” lo stratagemma di attaccare le masse di polline in punti diversi del corpo della medesima specie di ape (fino a 31 punti diversi sono stati contati) (Paw, 2006).

In una complessa ed estesa ricerca comparata sulle relazioni fra impollinatori e specie diverse di Coryciinae, un fortissimo gruppo di specialisti di quattro paesi diversi (Waterman et al., 2011) hanno “mappato” sull’albero filogenetico di 59 specie di orchidee le specie di api impollinatrici, il punto del corpo delle api sulle quali si attaccano le masse di polline, e infine le comunità di funghi simbionti (micorrize) che sempre accompagnano le radici delle orchidee.

L’analisi filogenetica ha mostrato che le specie a divergenza recente “si servono” di impollinatori diversi, oppure attaccano il polline a parti diverse del corpo dell’ape delle stesse specie. Esperimenti di trapianto hanno mostrato che la colonizzazione di nuove aree richiede l’adattamento a nuovi impollinatori, mentre le specie di orchidee simpatriche “preferiscono” slittare le masse polliniche su parti diverse della medesima specie. Le micorrize sono invece conservate al punto che, quando una specie di orchidea viene trapiantata, essa va in cerca delle medesime specie di funghi nel terreno. Manco a dirlo, specie simili di orchidee che vivono nel medesimo luogo tendono invece a modificare i loro simbionti fungini, presumibilmente per ridurre la competizione sui nutrienti.

La conclusione è che i simbionti aerei (le api) e quelli sotterranei (i funghi) sono probabilmente un fattore essenziale della speciazione in questa sottotribù di orchidee.

Marco Ferraguti


Riferimenti:  
Pauw, A. 2006. Floral syndromes accurately predict pollination by a specialized oil-collecting bee (Rediviva peringueyi, Mellitidae) in a guild of South African orchids (Coryciinae). American Journal of Botany, 93: 917-926.

Waterman, R.J., Bidartondo, M.I., Stofberg, J., Combs, J.K., Gebauer, G., Savolainen, V., Barraclough, T.G., Pauw, A., The effects of above- and belowground mutualisms on orchid speciation and coexistence, American Naturalist, 2011, Vol:177, Pp. E54-E68