Un artropode titanico
Un nuovo artropode è stato descritto dal complesso dell’Argillite di Burgess. Nominato Titanokorys gainesi, era uno degli animali più grandi di tutto il Cambriano
Un team di paleontologi ha descritto un nuovo, grande artropode, proveniente dal complesso dell’Argillite di Burgess, Columbia Britannica, Canada, uno dei più importanti affioramenti di fossili del Cambriano. La nuova specie, nominata Titanokorys gainesi, era un grosso predatore, 50 centimetri stimati di lunghezza, uno degli animali più grandi del suo periodo geologico. La scoperta è stata pubblicata in questo articolo, sulla rivista Royal Society Open Science.
Questa specie apparteneva all’ordine Radiodonta, un gruppo molto diversificato cui appartengono animali che hanno occupato numerose nicchie ecologiche diverse, dai filtratori ai predatori apicali. Quest’ordine è lo stesso cui appartiene anche il più grande predatore del Cambriano, il famoso Anomalocaris (Pikaia ne ha parlato qui, qui e qui), in grado di raggiungere 1 metro di lunghezza. A differenza di quest’ultimo, però, Titanokorys gainesi apparteneva alla famiglia Hurdiidae.
I membri di questa famiglia erano caratterizzati da un grande carapace, diviso in 3 parti, che copriva la loro testa. Il carapace, a seconda della specie, poteva assumere forme molto diverse, mentre la testa era di dimensioni molto grandi rispetto al resto del corpo. Le loro appendici frontali, caratteristiche dei Radiodonta, erano dotate di 5 lamelle (alcune specie arrivavano a 7) leggermente ricurve, utili per setacciare il sedimento del fondale marino.
Titanokorys gainesi aveva queste caratteristiche, oltre ad altre tipiche dei Radiodonta, come occhi sfaccettati e una serie di flange lungo il corpo, che gli servivano per nuotare. La sua bocca era circolare e piena di denti, posta sul lato inferiore della testa, che costituiva circa metà della grandezza dell’animale.
La forma larga e piatta di questa specie, unita alla morfologia delle sue appendici frontali, fa intendere che vivesse appresso al fondale marino, dove si nutriva setacciando il sedimento alla ricerca di prede. I paleontologi autori della ricerca hanno stimato che potesse raggiungere i 50 centimetri di lunghezza, cosa che rende Titanokorys gainesi uno degli animali più grandi di tutto il Cambriano, battuto solo dal già citato Anomalocarys.
Non sono stati trovati ancora esemplari fossili dell’animale, che è stato identificato grazie a un insieme di 12 resti di muta e frammenti di carapace, attualmente conservati nel Royal Ontario Museum.
Riferimenti: J.-B. Caron & J. Moysiuk. 2021. A giant nektobenthic radiodont from the Burgess Shale and the significance of hurdiid carapace diversity. R. Soc. open sci 8 (9): 210664; doi: 10.1098/rsos.210664
Immagine: Image credit: Caron & Moysiuk, doi: 10.1098/rsos.210664.
Dopo la laurea magistrale in Quaternario, Preistoria e Archeologia, conseguita presso l’Università di Ferrara, si iscrive al master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza, grazie al quale inizia a collaborare con Pikaia. Con l’intenzione di continuare la divulgazione della scienza, in particolare della paleontologia, ha partecipato alla fondazione dell’associazione La Lampada delle Scienze.