Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione
È in libreria per i tipi di Il Saggiatore il testo di “Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione” della drammaturga Miranda Rose Hall
L’opera:
La prima volta che Noemi ha sentito parlare di estinzione è stata all’asilo, quando la maestra le spiegò che Dorothy, il suo dinosauro giocattolo verde, apparteneva a una specie scomparsa in un’era geologica precedente, durante la Quinta Estinzione di massa. Una storia che la ragazza si ritroverà a raccontare su un palco quasi trent’anni dopo, in lacrime, a un pubblico di sconosciuti. Noemi piange. Piange per l’imminente sparizione del vespertilio bruno – un pipistrello del Nordamerica – e per la madre morente di una delle sue collaboratrici; per la morte e risurrezione dell’alga zostera e per la propria madre che, bambina, trovò la mamma distesa senza vita in cucina; piange per tutti noi, che spariremo in silenzio mentre la Terra rimarrà a osservare.
Miranda Rose Hall scrive un testo commovente e sincero che unisce l’arte del monologo al coinvolgimento del lettore/spettatore come partecipante di una narrazione condivisa. Introdotta dalla prefazione di Telmo Pievani, quest’opera è un’occasione per fermarci a riflettere su cosa significhi davvero «scomparire»; e per capire come riuscire a prenderci ancora cura l’uno dell’altro, quali alberi di una stessa grande foresta.
«Mi sembra che ovunque io guardi ci sia una ferita.»
Un grido di disperazione contro l’individualismo. Una benedizione a cuore aperto per ogni forma di vita. Una riflessione su cosa significhi morire ed estinguersi su un pianeta in cui ogni cosa è connessa.
Traduzione di Margherita Mauro
Prefazione di Telmo Pievani