Vespe e fichi: 34 milioni di anni di simbiosi
Le interazioni tra le piante di fico (Genere Ficus) e i loro insetti impollinatori, chiamati appunto “vespe del fico” (Hymenoptera: Agaonidae), è da sempre considerato un esempio di simbiosi mutualistica tra organismi. Le vespe, infatti, impollinano le piante che, a loro volta, forniscono il nutrimento e l’ambiente adatto per la crescita e lo sviluppo delle larve degli insetti. Tale relazione […]
Le interazioni tra le piante di fico (Genere Ficus) e i loro insetti impollinatori, chiamati appunto “vespe del fico” (Hymenoptera: Agaonidae), è da sempre considerato un esempio di simbiosi mutualistica tra organismi. Le vespe, infatti, impollinano le piante che, a loro volta, forniscono il nutrimento e l’ambiente adatto per la crescita e lo sviluppo delle larve degli insetti. Tale relazione è talmente stretta, tanto da essere una simbiosi obbligata per entrambi i contraenti, e incredibilmente diffusa, se si pensa che esistono circa 800 specie di fico impollinate esclusivamente da una, o tutt’al più due, specie di imenottero (interazioni specie-specifiche).
Quando vespe e fichi sono per la prima volta entrati in contatto? Da quanto va avanti questa interazione mutualistica? Secondo un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista Biology Letters, tale relazione si sarebbe protratta per almeno 34 milioni di anni, come indicato da un nuovo ritrovamento fossile. In realtà, il reperto fossile che ha portato a questa scoperta fu rinvenuto già nel 1920, ma, male interpretato, è stato riscoperto solo oggi da Steve Compton, entomologo ed esperto di vespe dei fichi dell’University of Leeds.
Questo esemplare, rinvenuto nell’Isola di Wight, presenta le medesime caratteristiche morfologiche delle odierne vespe del fico, adatte all’impollinazione delle piante su cui vivono. Oltre ad avere un corpo che non superava 1,5 millimetri di lunghezza e un corto ovopositore per introdurre le uova nella pianta, l’insetto fossile presenta piccole tasche laterali in cui è stato ritrovato il polline tipico del genere Ficus. La prova del nove che si tratta realmente di un membro della famiglia Agaonidae.
Questo fossile, non solo presenta strutture omologhe a quelle delle specie odierne ma si può dire che sia la morfologia generale dell’organismo che quella delle strutture per la raccolta e il trasporto del polline non siano minimamente differenti da quelle delle vespe del fico attuali. Questo, parafrasando gli autori che lo definiscono “quasi indistinguibile dalle specie attuali”, indicherebbe che non ci sono state innovazioni importanti in questa relazione mutualistica nel corso degli ultimi 34 milioni di anni.
Alcune indagini molecolari avevano suggerito che l’interazione vespe-fichi iniziò oltre 60 milioni di anni fa: ora abbiamo finalmente i resti fossili di una forma di transizione, una specie che testimonierebbe un episodio di stasi morfologica perdurato decine di milioni di anni.
Andrea Romano
Riferimenti:
Stephen G. Compton, Alexander D. Ball, Margaret E. Collinson, Peta Hayes, Alexandr P. Rasnitsyn, Andrew J. Ross. Ancient fig wasps indicate at least 34 Myr of stasis in their mutualism with fig trees. Biology Letters, 2010; DOI: 10.1098/rsbl.2010.0389
Quando vespe e fichi sono per la prima volta entrati in contatto? Da quanto va avanti questa interazione mutualistica? Secondo un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista Biology Letters, tale relazione si sarebbe protratta per almeno 34 milioni di anni, come indicato da un nuovo ritrovamento fossile. In realtà, il reperto fossile che ha portato a questa scoperta fu rinvenuto già nel 1920, ma, male interpretato, è stato riscoperto solo oggi da Steve Compton, entomologo ed esperto di vespe dei fichi dell’University of Leeds.
Questo esemplare, rinvenuto nell’Isola di Wight, presenta le medesime caratteristiche morfologiche delle odierne vespe del fico, adatte all’impollinazione delle piante su cui vivono. Oltre ad avere un corpo che non superava 1,5 millimetri di lunghezza e un corto ovopositore per introdurre le uova nella pianta, l’insetto fossile presenta piccole tasche laterali in cui è stato ritrovato il polline tipico del genere Ficus. La prova del nove che si tratta realmente di un membro della famiglia Agaonidae.
Questo fossile, non solo presenta strutture omologhe a quelle delle specie odierne ma si può dire che sia la morfologia generale dell’organismo che quella delle strutture per la raccolta e il trasporto del polline non siano minimamente differenti da quelle delle vespe del fico attuali. Questo, parafrasando gli autori che lo definiscono “quasi indistinguibile dalle specie attuali”, indicherebbe che non ci sono state innovazioni importanti in questa relazione mutualistica nel corso degli ultimi 34 milioni di anni.
Alcune indagini molecolari avevano suggerito che l’interazione vespe-fichi iniziò oltre 60 milioni di anni fa: ora abbiamo finalmente i resti fossili di una forma di transizione, una specie che testimonierebbe un episodio di stasi morfologica perdurato decine di milioni di anni.
Andrea Romano
Riferimenti:
Stephen G. Compton, Alexander D. Ball, Margaret E. Collinson, Peta Hayes, Alexandr P. Rasnitsyn, Andrew J. Ross. Ancient fig wasps indicate at least 34 Myr of stasis in their mutualism with fig trees. Biology Letters, 2010; DOI: 10.1098/rsbl.2010.0389
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.