Esplorare l’Africa ha permesso a Homo sapiens di adattarsi a tutti gli ambienti della Terra

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Uno studio pubblicato su Nature a giugno dimostra che Homo sapiens ha abitato per lungo tempo ambienti diversi all’interno dell’Africa, sviluppando straordinarie capacità di adattamento che hanno poi consentito ai nostri antenati di sopravvivere anche in ecosistemi extra-africani, dopo l’ultima migrazione avvenuta circa 50.000 anni fa

Homo sapiens è una specie relativamente giovane. Comparsa in Africa intorno ai 200.000 anni fa, ha raggiunto in poche decine di millenni quasi ogni tipo di ambiente della terra, grazie alla sua straordinaria capacità di adattamento.

I più antichi resti fossili attribuiti alla nostra specie sono stati trovati in Etiopia, nella valle del fiume Omo, e datati ad almeno 230.000 anni. Questa regione è tradizionalmente considerata il luogo d’origine di Homo sapiens, anche se studi recenti propongono un modello “pan-africano”, secondo cui diverse popolazioni sapiens avrebbero abitato separatamente il continente, entrando in contatto di tanto in tanto per scambi genetici e culturali.

Nel corso del tempo si sono poi verificate diverse ondate migratorie fuori dall’Africa, che però non hanno lasciato discendenti nelle popolazioni moderne. Sarà l’ultima migrazione a fare la differenza in tal senso: avvenuta circa 50.000 anni fa, coinvolse una popolazione probabilmente di alcune decine di migliaia di individui, e da essa derivano tutti gli esseri umani moderni non africani.

Un recente studio pubblicato su Nature e guidato dall’archeologa preistorica Emily Hallett dell’Università di Chicago, al quale hanno partecipato anche scienziati italiani tra cui la paleobiologa Michela Leonardi, già intervistata da Pikaia qualche tempo fa (leggi qui), dimostra perché proprio quest’ultima migrazione ha reso possibile la diffusione globale della nostra specie, ricostruendo i cambiamenti ecologici che l’hanno preceduta.

Secondo i dati, a partire dai 120 fino ai 50.000 anni fa circa, a poco a poco i nostri antenati hanno attraversato e abitato diversi biomi africani, tra cui foreste, savane e deserti, sviluppando strategie sempre più efficaci per sopravvivere in ambienti diversi.

Un punto di svolta si osserva intorno ai 70.000 anni fa, quando la combinazione di cambiamenti climatici, interazioni sociali e culturali e una progressiva espansione della nicchia ecologica (l’insieme degli ambienti e delle condizioni in cui una specie può vivere e riprodursi), favorì una maggiore esplorazione e occupazione del territorio.

In questo periodo, la selezione naturale rafforzò caratteristiche già presenti, come la plasticità cognitiva, la capacità di trasmettere conoscenze culturali, il comportamento esplorativo e la capacità di realizzare strumenti diversi a seconda delle condizioni ambientali. L’insieme di questi elementi fornì la chiave di volta che permise ai nostri antenati di affrontare con successo i nuovi ecosistemi extra-africani, tra i quali ambienti aridi, regioni del Medio Oriente, le foreste temperate Europee, le steppe fredde dell’Eurasia e le coste australiane.

La ricostruzione della nicchia umana in Africa nel corso del tempo

Per ottenere questi risultati gli studiosi hanno analizzato 479 siti archeologici africani, datati tra i 120.000 e i 14.000 anni fa, in cui è stata trovata traccia della presenza di Homo sapiens. Hanno utilizzato la tecnica del species distribution modeling (SDM), cioè l’uso di modelli statistici per stimare la distribuzione geografica potenziale di una specie in base a dove la specie è stata osservata, includendo variabili bioclimatiche.

È stata calcolata la probabilità che Homo sapiens potesse vivere in ogni area dell’Africa in diversi periodi, prendendo in considerazione i cambiamenti climatici e ambientali. Per farlo, ogni sito è stato associato a delle variabili paleoambientali ricostruite tramite simulazioni paleoclimatiche, selezionando quelle ritenute più informative per determinare l’idoneità dell’habitat: temperatura, precipitazioni, copertura vegetale (LAI, Leaf Area index, ovvero il rapporto tra l’area fogliare di un lato e l’unità di superficie del terreno) e tipo di bioma.

Questo approccio ha permesso di stimare le regioni abitabili dell’Africa nei diversi periodi, e di costruire mappe dell’espansione della nicchia ecologica africana nel tempo, fornendo prove quantitative del fenomeno che ha preceduto la migrazione fuori dal continente. Dunque, l’espansione della nicchia ecologica di Homo sapiens non è stata casuale, ma il frutto di una lunga fase di esplorazione ambientale e adattamento culturale.

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Le due figure riassumono i risultati. La figura a) mostra come l’habitat adatto a Homo sapiens vari nelle diverse classi di bioma (deserto, savana e foresta). La figura b) rappresenta, attraverso un grafico, l’evoluzione dell’ampiezza della nicchia climatica nel tempo, e quindi come le zone abitabili in Africa siano cambiate nei millenni. Dalla pubblicazione

Discendiamo tutti da antichi migranti

Noi sapiens moderni non saremmo quello che siamo oggi se non ci fossimo spostati dall’Africa. Geneticamente, siamo molto più simili tra noi che qualsiasi altro primate imparentato, e questo perché discendiamo tutti da un piccolo gruppo di individui la cui migrazione fuori dall’Africa ha dato origine a tutte le popolazioni non africane moderne.

Il movimento di questa popolazione non fu solo uno spostamento geografico, ma rappresenta l’inizio di un processo continuo di adattamento a nuovi ecosistemi, che ha rafforzato la straordinaria plasticità ecologica della nostra specie.

Questo studio mostra quantitativamente che il successo dell’espansione extra-continentale di Homo sapiens è parte di un complesso processo che ha portato a una capacità unica di adattamento a ecosistemi molto diversi.

Grazie alla Dottoressa Hallett e colleghi abbiamo a disposizione ulteriori informazioni preziose per comprendere la dispersione globale della nostra specie, un evento fondamentale che porta con sé alcune delle risposte più importanti sulla nostra storia evolutiva.

Riferimenti:

Hallett, E.Y., Leonardi, M., Cerasoni, J.N. et al. Major expansion in the human niche preceded out of Africa dispersal. Nature 644, 115–121 (2025). https://doi.org/10.1038/s41586-025-09154-0

Immagine in apertura: People, Homo sapiens, civilitation image, via pixabay