Estinzione dei mammut: colpa degli esseri umani?

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Una nuova ricerca mette in luce il ruolo cruciale della nostra specie nell’estinzione dei mammut

Una recente ricerca mostra un nuovo lato dell’estinzione dei mammut. Secondo i ricercatori, le dinamiche che hanno portato alla scomparsa dei pachidermi lanosi sono cominciate ben prima del passaggio all’epoca geologica attuale, l’Olocene, 11.700 anni fa, e gli esseri umani ne sarebbero stati una parte importante. I risultati possono essere consultati in questo articolo, pubblicato sulla rivista Ecology Letters.

I mammut: una risorsa per gli esseri umani

L’estinzione dei mammut (Mammuthus primigenius) si conferma come uno degli argomenti più dibattuti e studiati della preistoria. Solo alcune settimane fa era stato pubblicato un articolo che scagionava la nostra specie, dando la responsabilità al cambiamento climatico e ambientale!

Forse gli animali più iconici della preistoria recente e dell’ultimo periodo glaciale, i mammut hanno abitato la Terra per più di mezzo milione di anni. Durante questo vasto periodo di tempo, hanno convissuto sia con Homo neanderthalensis, nostro parente stretto, che con Homo sapiens, la nostra specie.

I grandi elefanti pelosi sono stati sfruttati per tutte le risorse che potevano fornire alle popolazioni di cacciatori/raccoglitori: carne, pelle, ossa e avorio. Con la fine dell’ultimo massimo glaciale, e il conseguente passaggio all’Olocene, il rapido riscaldamento globale ha portato alla diffusione di foreste boreali in tutto l’emisfero nord, limitando sempre più la tundra essenziale per la sopravvivenza dei mammut. Ristretti in zone rifugio sempre più piccole, tormentati dalla riproduzione tra consanguinei, i pachidermi si sono estinti del tutto circa 4.000 anni fa, con la sparizione dell’ultima popolazione conosciuta, nell’Isola di Wrangel, Mar Glaciale Artico (Pikaia ne ha parlato qua).

Estinti anche grazie a noi, non solo attraverso la caccia

Per la realizzazione dello studio, i ricercatori hanno utilizzato fossili, DNA antico e simulazioni al computer, per ricostruire gli scenari più probabili per la scomparsa dei Mammut, e come alcune variabili potrebbero aver influito sulla loro estinzione.

I risultati hanno mostrato che la strada per l’estinzione degli antichi pachidermi è stata assai lunga, imboccata molti millenni prima della loro scomparsa definitiva. Quest’ultima è avvenuta come una serie di eradicazioni a livello regionale, più che un collasso generale su tutto l’areale in cui vivevano. Le simulazioni dei ricercatori hanno mostrato come l’espansione verso nord delle popolazioni umane a partire dal tardo Pleistocene abbia portato all’estinzione dei Mammut in zone dell’Eurasia che sarebbero state ancora adatte alla loro sopravvivenza, accelerando il loro declino anche di 4.000 anni in alcune zone.

Le cause sarebbero sia dirette che indirette: non solo caccia quindi. L’occupazione degli stessi habitat da parte dell’uomo, resa possibile dal cambiamento climatico, avrebbe disgregato le dinamiche delle singole popolazioni. Questo, unito alla caccia in zone sensibili, come i “corridoi” essenziali ai movimenti dei gruppi di animali, sarebbe risultato nell’effettivo isolamento di intere regioni.

Analisi che mettono in risalto il ruolo della nostra specie come causa importante alla base del declino della megafauna, rivelando come la scomparsa dei mammut non sia dovuta solo al cambiamento climatico. Una complessa rete di cause e responsabilità, all’interno della quale è impossibile puntare il dito verso un motivo unico.

Riferimenti: Damien A. Fordham et al. Process-explicit models reveal pathway to extinction for woolly mammoth using pattern-oriented validation. Ecological Letters, published online November 5, 2021; doi: 10.1111/ele.13911

Immagine: via Wikimedia commons