Le discipline “omiche” per studiare e proteggere la biodiversità dei Poli
Su «Nature Communications» uno studio valuta le potenziali minacce alle specie artiche ed antartiche dovute ai cambiamenti climatici. Le discipline “omiche” possono aiutarci a comprendere meglio questi ecosistemi.

Gli organismi polari hanno adattamenti unici. A. Gli orsi polari hanno un sistema cardiovascolare modificato che consente loro di tollerare livelli elevati di colesterolo. B. I ragni di mare antartici sono esempi di gigantismo polare. C. Le diatomee antartiche producono proteine antigelo per sopravvivere nel ghiaccio marino. D. I copepodi accumulano lipidi (fino al 70% del peso secco individuale) per sopravvivere agli inverni artici. E. I collemboli antartici sopravvivono fino a -30°C F. I pesci di ghiaccio sono gli unici vertebrati che mancano di emoglobina. G. Le comunità endolitiche antartiche sopravvivono alle condizioni più estreme. H. Il krill ha la più grande biomassa complessiva del pianeta. I. La sterlina artica intraprende la migrazione più lunga sulla Terra. J. I nematodi antartici vivono normalmente a temperature fino a -7°C, ma alcuni possono sopravvivere a -80°C. K. L’Erica artica prospera nella neve profonda durante l’inverno. L. Il merluzzo polare mostra un’evoluzione convergente della glicoproteina antigelo per sopravvivere al freddo. M. Le cozze blu e le macroalghe possono sopravvivere fino a 36°C nell’intertidale della Groenlandia. N. Gli ectomicorrize colonizzano le radici delle piante e svolgono ruoli vitali nel proteggere la pianta dalle condizioni estreme. O. Una vongola quahog oceanica detiene il record dell’animale più longevo sulla Terra. P. La genetica della foca antartica sta rivelando segnali di pressioni di caccia passate. Immagine: dalla pubblicazione.
Le discipline –omiche, ovvero quelle discipline che utilizzano tecniche di analisi molecolare per la descrizione e l’interpretazione del sistema biologico studiato, possono essere impiegate per valutare la biodiversità in tutto l’Albero della Vita polare: dai microbi nell’oceano, nella terra, nel ghiaccio e nel permafrost fino alla grande megafauna, come gli orsi polari, le balene e le foche. Queste analisi riveleranno gli adattamenti della vita al freddo, dal singolo gene all’intero organismo. Inoltre, il sequenziamento di più individui all’interno di una singola specie potrà rivelare le storie evolutive delle specie polari, il loro grado di biodiversità e, di conseguenza, il loro grado di resilienza futura.
Riferimenti:
Clark, M. S., Hoffman, J. I., Peck, L. S., Bargelloni, L., Gande, D., Havermans, C., …Mock, T. (2023). Multi-omics for studying and understanding polar life. Nature Communications, 14(7451), 1–12. doi: 10.1038/s41467-023-43209-yFonte: comunicato stampa università di Padova
Immagine in apertura: Photo courtesy of Caitlin Bailey, GFOE, The Hidden Ocean 2016: Chukchi Borderlands, licenza CC BY-SA 2.0 DEED, via Flickr.

