Le origini degli Avari svelate grazie al DNA antico

Avari origine

Un team multidisciplinare di ricercatori risolve un mistero di 1.400 anni sulle origini genetiche degli Avari apparsi in Europa nel VI secolo D.C.

Meno conosciuti degli Unni di Attila, gli Avari furono i loro successori che ebbero maggior successo. Al contrario degli Unni, che apparvero e scomparvero nel giro di mezzo secolo, gli Avari governarono gran parte dell’Europa centrale e orientale per quasi 250 anni. Sappiamo che arrivarono da est, dalle steppe Euroasiatiche, nel sesto secolo D.C., ma sia gli autori antichi che gli storici e gli archeologi moderni sono divisi riguardo a chi fossero e da dove realmente provenissero.

Ora, uno studio pubblicato sulla rivista Cell condotto da un team multidisciplinare e internazionale di genetisti, archeologi e storici, compresi i ricercatori del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, ha ricavato e analizzato i primi genomi antichi dai più importanti siti Avari scoperti nell’Ungheria contemporanea, che gli archeologi hanno attribuito alle elite, ovvero la classe al potere durante i secoli dell’impero avaro. Questo studio traccia l’origine genetica delle elite avare fino alle steppe della Mongolia. Fornisce prove genetiche dirette di una delle migrazioni più rapide e a più lungo raggio nella storia umana antica.

L’origine degli Avari
Nel 567/68 circa, gli Avari stabilirono nel bacino dei Carpazi, un impero che durò più di 200 anni. Da allora l’origine geografica di questo popolo è rimasta un grosso quesito, con ipotesi molto diverse tra loro ancora dibattute da storici e archeologi contemporanei. Gli Avari sono conosciuti principalmente dalle fonti storiche dei loro nemici, i Bizantini, che per primi si interrogarono sull’origine dei temibili guerrieri avari dopo la loro improvvisa apparizione in Europa. Erano venuti dall’impero rouran nelle steppe della Mongolia (che era stato appena distrutto dai Turchi), o si doveva credere ai turchi che contestavano fortemente un’eredità così prestigiosa?

Gli storici si sono chiesti se si trattasse di un gruppo migratorio ben organizzato o di una banda mista di fuggitivi. La ricerca archeologica ha evidenziato molti parallelismi tra i manufatti del bacino dei Carpazi e quelli dei nomadi eurasiatici (armi, vasi, finimenti per cavalli), per esempio un pettorale d’oro a forma di lunetta usato come simbolo di potere. Sappiamo anche che gli Avari hanno introdotto la staffa in Europa. Tuttavia non siamo stati finora in grado di rintracciare la loro origine nelle ampie steppe eurasiatiche.

La sepoltura di un uomo adulto a Kunbábony (Ungheria) conteneva 2,34 chilogrammi d’oro sotto forma di armi ricoperte di pellicole di metallo prezioso, set di cinture ornate con le cosiddette pseudo fibbie e recipienti per bere. Da Csáky, V., Gerber, D., Koncz, I., Csiky, G., Mende, B. G., Szeifert, B., …Vida, T. (2020). Genetic insights into the social organisation of the Avar period elite in the 7th century AD Carpathian Basin. Scientific Reports, 10(948), 1–14. doi: 10.1038/s41598-019-57378-8

In questo studio, sono stati analizzati 66 individui del bacino dei Carpazi, comprese le otto tombe avare più ricche mai scoperte fino ad ora, traboccanti di oggetti d’oro. Lo studio ha anche incluso altri genomi antichi di individui trovati nella regione prima e durante il periodo dell’impero avaro.

“Affrontiamo una domanda che è stata un mistero per più di 1400 anni: chi erano le elite avare, misteriosi fondatori di un impero che ha quasi schiacciato Costantinopoli e per più di 200 anni ha governato le terre dell’odierna Ungheria, Romania, Slovacchia, Austria, Croazia e Serbia” spiega Johannes Krause, principale coordinatore dello studio.

Gli Avari non hanno lasciato documenti scritti sulla loro storia e questi primi dati genomici forniscono solidi indizi sulle loro origini.

“La contestualizzazione storica dei risultati archeogenetici ci ha permesso di restringere le tempistiche della loro migrazione. Avrebbero infatti percorso più di 5000 chilometri in pochi anni dalla Mongolia al Caucaso, e solo dieci anni più tardi si sarebbero stabiliti nella regione della moderna Ungheria. Questa è la più veloce migrazione a lunga distanza nella storia umana che possiamo ricostruire con questo livello di accuratezza”, spiega Choongwon Jeong, co-coordinatore dello studio.

Guido Alberto Gnecchi-Ruscone, primo autore dello studio, aggiunge:

“Oltre alla loro chiara affinità genetica con le popolazioni nordest asiatiche e la loro probabile origine dalle steppe della Mongolia in seguito alla caduta dell’impero rouran, abbiamo ricostruito anche che le elite avare del VII secolo mostrano dal 20 al 30 per cento di ulteriore ascendenza che possiamo definire non locale (non Europea), probabilmente risalente alle regioni dal nord caucaso e alla steppa dell’asia centrale, che potrebbe suggerire ulteriori migrazioni dalle steppe dopo il loro arrivo nel VI secolo.”

Avari origine

dalla pubblicazione

La discendenza est asiatica si trova in individui provenienti da diversi siti nell’area considerata il centro politico dell’impero situata tra il Danubio e il fiume Tisza. Al di fuori di questa regione troviamo un’altissima variabilità nei livelli interindividuali di mescolamento tra componenti genetiche europee e est asiatiche, specialmente evidente nel sito elite di Kölked. Questo suggerisce che l’elite di Avari immigrati governava una popolazione multietnica e che era presente anche una elite locale eterogenea.

Questi risultati mostrano quanto potenziale ci sia e quanto possiamo ancora imparare sul periodo delle invasioni barbariche e in generale sulla nostra storia attraverso una stretta collaborazione tra genetisti, archeologi, storici e antropologi.

Questa ricerca fa parte del progetto ERC HistoGenes, finanziato dalla comunità europea che si occupa di studiare il periodo delle invasioni barbariche, dal 400 al 900 CE, nel bacino dei Carpazi da una prospettiva multidisciplinare.

Riferimenti:
Gnecchi-Ruscone, G. A., Szécsényi-Nagy, A., Koncz, I., Csiky, G., Rácz, Z., Rohrlach, A. B., …Krause, J. (2022). Ancient genomes reveal origin and rapid trans-Eurasian migration of 7th century Avar elites. Cell, 0(0). doi: 10.1016/j.cell.2022.03.007

Immagine in apertura: Derecske-Bikás-dűlő, Grave 1341/1503 (Déri Museum, Debrecen). Photo by Szilvia Döbröntey-David

Fonte: Comunicato stampa del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology