Storia ecologica dell’Europa, il continente dove è cominciato l’Antropocene…
Emilio Padoa-Schioppa illustra alcune delle peculiarità della storia naturale europea e descrive con competenza ed efficacia momenti ed eventi importanti del rapporto interdipendente fra sapiens e ambiente nel nostro continente negli ultimi dieci mila anni
Una storia “ecologica” integra elementi più propri della storia naturale (specie, endemismi, paesaggi particolari, eventi specifici) ed elementi più propri della storia ambientale e sociale (l’influenza umana nel contesto degli ecosistemi). Sul pianeta vi sono state sempre e ovunque trasformazioni importanti causate dalla nostra specie, pur se sono prevalentemente gli eventi globali germogliati nel continente europeo ad aver condotto il mondo nella situazione attuale. La disciplina di studio e partenza è, dunque, l’ecologia, con tre regole ribadite generali (Dodds), forse valide per tutti i sistemi ecologici: i sistemi obbediscono alle leggi della chimica, fisica e matematica; hanno una dinamica “evolutiva” (Darwin) espressa ormai in una sintesi moderna ed estesa (Pievani); posseggono equilibri relativi che sono oggi tutti spostabili dalle azioni della specie umana sapiens. In Storia ecologica dell’Europa meticoloso e colto docente universitario (a Milano-Bicocca) Emilio Padoa-Schioppa (Milano, 1971) illustra alcune delle peculiarità della storia naturale europea e descrive con competenza ed efficacia momenti ed eventi importanti del rapporto interdipendente (in parte imprevisto e imprevedibile) fra sapiens e ambiente nel nostro continente negli ultimi dieci mila anni. I paesaggi si muovono con tempi e ritmi plurali: le scienze della Terra affrontano tempi lunghi e lunghissimi; i tempi biologici ed ecologici possono essere decisamente più rapidi (sia nella scala di vita dei singoli individui, sia in quella di durata di una specie); la storia umana ha una sua propria evoluzione, oggi in accelerazione, e gli europei risultano protagonisti indiscussi dell’ultimo mezzo millennio (conquista dell’America e rivoluzione industriale). Dopo ottime premesse definitorie e metodologiche, l’autore dedica capitoli cruciali, originali e stimolanti, a osservazioni ed episodi relativi a elementi immediatamente riconoscibili da ognuno di noi: le grandi pianure (l’italiana Padana, la puszta ungherese, l’Alentejo ispano-portoghese); boschi, selve e foreste un tempo grandiose (con attenzione teorica e pratica per i cicli di Holling e il caso della Sila); le nostre montagne (soprattutto Alpi e Carpazi, ancora pure attraverso i cicli di Holling); calma e tempesta dell’Europa liquida (fiumi, laghi, lagune, mari, giacchiai montani che scompaiono); le isole, sia vuote che piene (ognuna con una propria storia di laboratorio evolutivo, dinamicità rapidità unicità fragilità, talora usate anche per la detenzione umana); l’impronta umana dell’agricoltura (con aggiornati pertinenti riferimenti a grano, riso, vite, olivo, patata); gli animali.
Il capitolo conclusivo cerca di riassumere la nostra “specie prepotente in quattro parole”: la storia umana è stata, è e sempre sarà una storia di migrazioni, ragioniamo bene sulle prospettive delle nostre città meticce e delle energie disponibili, navighiamo in acque sconosciute, abbiamo la possibilità di intraprendere una rotta nuova. A noi la scelta di salpare o di aspettare la tempesta. Selezionata meditata bibliografia finale, distinta per capitolo. Nessun indice di nomi, luoghi o temi.
Valerio Calzolaio è giornalista e saggista. Già deputato per quattro legislature, dal 1996 al 2001 è stato sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, rappresentando il governo italiano ai principali appuntamenti ambientali internazionali (da Kyoto a l’Aja, da Nairobi a New York). Ha svolto per anni attività di consulente Onu per il segretariato della Convenzione per la lotta alla siccità e alla desertificazione. È stato professore a contratto di Diritto Costituzionale all’Università di Macerata. Ha pubblicato, con Telmo Pievani, Libertà di migrare (Einaudi, 2016), i suoi libri più recenti sono La specie meticcia (People, 2019), Migrazioni (Doppiavoce, 2019) e Isole carcere (Edizioni Gruppo Abele), 2022.