Forza o velocità? L’evoluzione del morso nei carnivori
Un nuovo articolo, pubblicato su Nature Communications, ha studiato come i trade-off hanno influenzato la morfologia e la diversità del cranio dei carnivori.
Read moreUn nuovo articolo, pubblicato su Nature Communications, ha studiato come i trade-off hanno influenzato la morfologia e la diversità del cranio dei carnivori.
Read moreDue forze principali hanno determinato la forma del cranio dei pipistrelli durante l’evoluzione: l’ecolocalizzazione e la dieta. Questa scoperta spiega almeno in parte l’ampia varietà che caratterizza le forme del cranio nei chirotteri e rivelano aspetti complessi riguardo le modalità con cui la pressione evolutiva può plasmare il corpo degli animali
Read moreSempre più, i biologi evoluzionistici puntano l’attenzione sul fatto che nei processi adattativi non sempre le mutazioni genetiche sono il motore primario. In alcuni casi, cambiamenti fenotipici che sembrano essere innescati dall’ambiente precedono e facilitano l’adattamento degli organismi. L’ipotesi che sta emergendo è che tale plasticità degli organismi sia un fattore importante nell’innesco dei processi evolutivi
Read moreAl pari dei tratti morfologici, anche le differenze nei tratti comportamentali degli individui sono influenzate dalla selezione naturale. Nelle lucertole anolidi, l’intensità e l’effetto della selezione dipendono dall’interazione di diversi fattori, come caratteristiche dell’habitat e il sesso degli individui
Read moreUno studio condotto sui ciclidi Midas del Nicaragua dimostra l’effetto dei fattori ecologici sull’adattamento e sulla possibile nascita di nuove specie
Read moreUna ricerca ha svelato che le dimensioni delle foglie sono limitate non sono dalla quantità di acqua disponibile e dalle temperature diurne che possono provocare danni da riscaldamento, ma anche dalle temperature notturne e dal conseguente rischio di congelamento al quale le foglie possono andare incontro
Read moreIl concetto di fossile vivente proposto finora è ritenuto discutibile perché implica una concezione evoluzionistica falsamente progressiva. Un gruppo di scienziati ne ha proposto una definizione alternativa misurabile, e l’ha applicata al caso di Sphenodon punctuatus, supportando l’idea che possa effettivamente rientrare nella descrizione
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