Una balena colossale

perucetus

Perucetus colossus è un’antica balena basilosauride scoperta in Perù. Il suo scheletro super massiccio potrebbe renderla l’animale più pesante mai esistito

Una scoperta paleontologica in Perù segna un nuovo record per il mondo animale. Perucetus colossus, un antico cetaceo vissuto circa 39 milioni di anni fa, unisce alle grandi dimensioni anche il più alto livello di aumento di massa ossea conosciuto finora. Questo significa che, potenzialmente, si tratta dell’animale più pesante mai descritto. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature, e può essere consultata in questo articolo.

I Basilosauridi

I Basilosauridi sono una famiglia estinta di cetacei vissuta tra l’Eocene medio e l’Oligocene, all’incirca da poco più di 40 a poco meno di 30 milioni di anni fa. Non fatevi ingannare dal nome: Basilosaurus, il primo membro di questa famiglia a essere stato scoperto, nel 1834, venne inizialmente scambiato per un rettile, ma si tratta di mammiferi al 100%. Sono i primi cetacei a presentare un trend di allungamento del corpo davvero notevole. Ciò non di meno, l’autentico gigantismo nelle balene è uno sviluppo relativamente recente, con l’attuale Balenottera azzurra, Balaenoptera musculus, ritenuta l’animale più grande e pesante mai esistito.

Il colosso

È proprio alla famiglia dei Basilosauridi che appartiene Perucetus colossus. I resti di questa antica balena sono stati scoperti nel 2013, e comprendono 13 vertebre, 4 costole e un frammento del bacino. La cosa che le rende speciali è che sono assolutamente enormi: non tanto per le loro, seppur grandi, dimensioni, ma per il loro aspetto “gonfio”. Ogni vertebra pesa più di 100 chili, e le costole raggiungo 1,4 metri di lunghezza.

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Una vertebra lombare e una costola di pachicetus a confronto con quelle della balenottera azzurra e di un altro basiliosauride. Immagine: dalla pubblicazione

Questo è dato dal massiccio effetto di due fenomeni: il riempimento delle cavità interne dello scheletro con materiale osseo compatto (osteosclerosi) e l’aggiunta di materiale osseo sulle superfici esterne (pachiostosi). Queste caratteristiche sono state determinate come naturali, non patologiche, nell’individuo ritrovato. Il motivo di questi adattamenti così particolari, che si possono trovare anche in altri animali marini (in particolare i Sirenidi, come Dugonghi e Lamantini), è un vantaggio nella regolazione del punto di galleggiamento (buoyancy). Questo è particolarmente utile per specie che frequentano acque poco profonde.

Pesi da record

Questo aumento dell’indice di massa ossea (bone mass index, BMI) ha portato lo scheletro a un peso davvero considerevole. È stato calcolato che lo scheletro dell’individuo completo, tra i 17 e 20 metri di lunghezza stimati, peserebbe tra le 5 e le 7,6 tonnellate; 2 o 3 volte di più rispetto a quello di una Balenottera azzurra lungo 25 metri in esposizione Natural History Museum di Londra.
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Massa scheletrica degli amnioti a confronto. Immagine: dalla pubblicazione

Per calcolare il peso corporeo è stata applicata la frazione scheletrica (cioè il rapporto tra la massa dello scheletro e quella di tutto il corpo) di Cetacei e Sirenidi. I risultati cadono tra le 80 e le 340 tonnellate di peso, per una media di 180. Queste stime rientrano nella distribuzione della Balenottera azzurra, o la eccedono.

Si possono fare solo congetture sullo stile di vita di Perucetus colossus. L’elevato peso dello scheletro potrebbe aver avuto un ruolo nel permettere immersioni più lunghe, favorendo uno stile di nuoto più lento e a basso costo energetico. Il cranio non è ancora stato trovato, quini non è possibile determinare la sua dieta. Alghe e vegetali marini, una dieta simile a quella dei Sirenidi, sono possibili ma improbabili, in quanto questo renderebbe P. colossus il primo cetaceo erbivoro mai scoperto. Più probabile che si nutrisse di animali che abitano il fondale marino, tramite filtrazione dell’acqua o risucchio, o delle carcasse affondate di specie abitanti la colonna d’acqua. La scoperta di Perucetus colossus spinge i limiti di quella che si credeva la massa possibile per lo scheletro dei mammiferi. Un animale da record, forse il più pesante mai apparso sul pianeta, che supporta la teoria che i Basilosauridi fossero ultraspecializzati per ambienti costieri. Riferimenti:
G. Bianucci et al. A heavyweight early whale pushes the boundaries of vertebrate morphology. Nature, published online August 2, 2023; doi: 10.1038/s41586-023-06381-1

Immagine: Ricostruzione di Perucetus nel suo habitat. Illustrazione di Alberto Gennari, dalla pubblicazione