L’antica balena quadrupede del Perù
La scoperta di un antico cetaceo quadrupede, risalente a 42,6 milioni di anni fa tra i sedimenti marini lungo della costa peruviana, getta le basi per una maggiore comprensione sull’evoluzione di questi mammiferi marini e la loro radiazione nel mondo
Le informazioni di cui disponiamo oggi ci fanno supporre che i cetacei, il gruppo di mammiferi acquatici che si divide in misticeti (balene) e odontoceti (delfini, capodogli e orche) (Pikaia ne ha parlato qui), si sono originati in Asia meridionale più di 50 milioni di anni fa a partire da un gruppo di piccoli ungulati carnivori (Pikaia ne ha parlato qui e qui). Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Current Biology, riporta la scoperta del fossile di un antico cetaceo a quattro zampe (Peregocetus pacificus), appartenente alla famiglia dei Protocetidae che è stato trovato nei sedimenti marini di 42,6 milioni di anni fa lungo la costa del Perù: questa scoperta pone le basi per chiarire non solo l’evoluzione delle balene, ma soprattutto la loro dispersione in altre parti del mondo.
La presenza di piccoli zoccoli sulla punta delle dita dell’esemplare ritrovato e la morfologia dell’anca e degli arti suggeriscono che questa specie fosse ancora un animale che viveva prevalentemente sulla terra ferma. D’altra parte, sostengono i ricercatori, le caratteristiche anatomiche della coda e dei piedi, comprese le lunghe e probabili appendici palmate, simili a quelle di una lontra, indicano che era anche un buon nuotatore.
Gli autori sostengono che questo si tratti del record fossile più antico di uno scheletro di cetaceo quadrupede di tutto l’Oceano Pacifico e probabilmente il più antico per le Americhe, nonché il più completo al di fuori dell’India e del Pakistan. I resti dell’animale sono stati rinvenuti dal team nel deserto costiero del Perù meridionale, chiamato Playa Media Luna. La specie è stata nominata Peregocetus pacificus che letteralmente significa “balena viaggiatrice che ha raggiunto il Pacifico”. La particolare caratteristica che vede la presenza di tutti e quattro gli arti, pone questa specie come un ottimo esempio di forma di transizione del passaggio dalla terra ferma alla vita acquatica.
Con l’aiuto di microfossili, gli strati sedimentari in cui era incastonato lo scheletro sono stati datati all’Eocene medio: 42,6 milioni di anni fa. I dettagli anatomici dello scheletro hanno permesso ai ricercatori di dedurre che l’animale era in grado di spostare il suo grande corpo (fino a 4 metri di lunghezza, coda inclusa), sia sulla terra che in acqua. Ad esempio, le caratteristiche delle vertebre caudali ricordano quelle dei castori e delle lontre, suggerendo un significativo contributo della coda durante il nuoto.
L’età geologica di questa specie e la sua presenza lungo la costa occidentale del Sud America supportano fortemente l’ipotesi che i primi cetacei abbiano raggiunto il Nuovo Mondo attraverso l’Atlantico meridionale, dalla costa occidentale dell’Africa al continente sudamericano. Le balene sarebbero state aiutate nel loro viaggio dalle correnti di superficie verso ovest e dal fatto che, all’epoca, la distanza tra i due continenti era circa la metà di quella attuale. I ricercatori suggeriscono che, solo dopo aver raggiunto il Sud America, le balene “anfibie” migrarono verso nord, raggiungendo infine il Nord America.
Il team è già al lavoro per proseguire con ulteriori ricerche sono sui resti di altri antichi cetacei provenienti dal Perù per ottenere maggiori informazioni sull’evoluzione e la radiazione che hanno avuto questi mammiferi marini.
Fonti
Olivier Lambert, Giovanni Bianucci, Rodolfo Salas-Gismondi, Claudio Di Celma, Etienne Steurbaut, Mario Urbina, Christian de Muizon. An Amphibious Whale from the Middle Eocene of Peru Reveals Early South Pacific Dispersal of Quadrupedal Cetaceans. Current Biology, 2019; DOI:10.1016/j.cub.2019.02.050
Immagine: da Wikimedia Commons