Dieci motivi per sostenere la Nature Restoration Law
Dal 18 agosto la Nature restoration law è entrata in vigore: ecco perché è necessaria per l’Europa e per il pianeta
Il 17 giugno 2024 è stata definitivamente approvata dal Consiglio europeo la Nature restoration law, ossia il “regolamento europeo sul ripristino della natura”. La Nature restoration law fissa per il territorio dell’Unione europea obiettivi importanti e ambiziosi di conservazione e ripristino della naturalità, e dal 18 agosto è entrata in vigore.
Questa legge è uno dei pilastri del Green Deal europeo, e offre la possibilità di affiancare alla transizione energetica una vera svolta ecologica, integrando e implementando le attuali politiche europee di conservazione della biodiversità.
Contro l’European Green Deal e la Nature restoration law i populisti sovranisti e i conservatori stanno scatenando una battaglia ideologica, al punto da influenzare le possibili maggioranze che nomineranno la prossima Commissione europea e gli assetti dei vertici dell’Unione.
In realtà, il fatto che la Nature restoration law sia in vigore è un’ottima notizia, e non è difficile esprimere e motivare una pluralità di ragioni per difenderla da attacchi pretestuosi, e per favorire un seguito operativo a questa iniziativa, nella quale l’Europa è all’avanguardia.
1. L’ambiente europeo ha bisogno di tutela e protezione
La storia dell’Europa ci fa vedere una lunga trasformazione, molto spesso degenerativa dell’ambiente, che ora di fronte ai cambiamenti globali presenta il conto. Gli eventi meteorologici estremi, che ora si presentano con una frequenza maggiore che nel passato, si inseriscono su un territorio infragilito, con effetti sinergici spesso più gravi che in passato. Per questo un ambiente recuperato e ripristinato è necessario e porta vantaggi a tutti. Per esempio, restituire naturalità ai fiumi e ai loro alvei, visti nella loro interezza, significa avere meno danni durante gli eventi alluvionali.
2. Le società europee hanno bisogno di natura
Il bisogno di natura e ambiente è una delle esigenze primarie delle società umane. Si chiama biofilia, e diversi studi hanno dimostrato che vivere in ambienti totalmente de-naturalizzati arreca gravi danni al benessere e alla salute delle persone. La maggior parte dei cittadini europei vive in aree urbanizzate ed è quindi fondamentale mantenere una porzione importante di ambiente naturale a disposizione della collettività. Questo è uno degli obiettivi espliciti della legge (Articolo 8, ripristino degli ecosistemi urbani).
3. Le aree naturali generano servizi e benefici alle società umane
Si chiamano servizi ecosistemici, e rappresentano tutto il lavoro che la natura compie per noi. Impollinare le piante da frutto, stoccare temporaneamente carbonio nel suolo o nei tronchi degli alberi, sottraendolo all’atmosfera, consolidare un versante e mitigare una bolla di calore, solo per citarne alcuni. Secondo le stime della Commissione europea, ogni un euro impiegato nelle attività previste dalla Nature restoration law genera benefici per un valore compreso tra 4 e 38 euro. Non sono spese, sono investimenti, soprattutto se si tiene conto dei costi della mancata transizione.
4. Vi è un effetto cascata …
La Nature restoration law si inserisce in un percorso che vuole rendere l’Europa uno dei territori all’avanguardia per quanto riguarda la protezione e la tutela dell’ambiente. La visione ecologica che propone è costruita sulla base delle più avanzate e solide teorie ecologiche. Questo genera benefici diretti, come abbiamo visto, e a cascata offre anche opportunità di portare avanti ricerche scientifiche con tecnologie innovative, dal remote sensing all’intelligenza artificiale, per sviluppare servizi ottimali e creare nuove professionalità. Applicare la Nature restoration law ci aiuterà a capire meglio il funzionamento dei sistemi naturali, dandoci l’opportunità di gestire il territorio in modo più intelligente. E portare la ricerca europea di questo settore all’avanguardia mondiale.
5. È una legge che rispetta l’agricoltura
Contrariamente a quello che viene divulgato, la Nature restoration law e il Green deal riconoscono l’importanza delle aree agricole. A fianco dell’obiettivo di recuperare territori vi è infatti anche l’obiettivo per l’Europa di essere autosufficiente e resiliente dal punto di vista alimentare. Senza insetti impollinatori buona parte dell’agricoltura europea (e non solo) sarebbe in crisi. Questo regolamento va in aiuto dell’agricoltura e soprattutto dell’agricoltura di qualità.
6. I limiti sono un’opportunità
Spesso i limiti e i vincoli sono descritti come mortificanti per l’economia e le libertà personali. Questa è però una narrazione fuorviante. I limiti posso spingere a trovare soluzioni creative e innovative, e la storia della tecnologia e dell’innovazione lo conferma. Per esempio, nel 2005 entrarono in vigore negli Stati Uniti norme più stringenti sull’inquinamento causato dei veicoli, e questo ha spinto la GE Trasportation a progettare un nuovo tipo di locomotiva diesel. Le nuove locomotive, della serie GE Evolution, inquinano meno, consumano meno, e sono anche più affidabili. Sono risultate quindi estremamente competitive anche da un punto di vista economico, e sono state esportate in tutto il mondo (Cina inclusa).
I limiti sono quindi opportunità, vanno vissuti come tali, e occorre utilizzare gli strumenti sociali, che in Europa sono presenti, per accompagnare tutti coloro che potrebbero essere danneggiati nella fase di transizione.
7. Non è ideologia: si basa su dati ed elementi concreti
La Nature restoration law è spesso descritta come una “legge ideologica”, scritta e pensata da persone avulse dalla realtà. È falso: la legge si basa su solide evidenze scientifiche, e diversi sondaggi hanno peraltro evidenziato come la maggioranza dei cittadini sia favorevole a migliorare lo stato della natura in Europa.
8. Smettiamo di credere alle leggende nere
Contro la Nature restoration law stanno circolando vere e proprie fake news. Quando non ci sono argomenti razionali, oppure mancano le conoscenze di base, buttarla in caciara e puntare sulla paura è spesso una strategia che a breve termine paga. Impariamo a riconoscerla come tale e a qualificare per lo meno come ignorante, se non bugiardo, chi alimenta questo meccanismo. Credere e dare fiducia a simili personaggi? Anche no, grazie.
9. È ora di essere ambiziosi
Gli obbiettivi della legge sono ambiziosi e importanti. Dunque apparentemente più difficili da raggiungere. Vero. Però siamo l’Europa, uno degli spazi economicamente e socialmente più avanzati del mondo. Siamo diventati grandi ed è il momento di mostrare che cosa possiamo fare.
10. La Nature restoration law è un esempio per il resto del mondo
L’attuale situazione di crisi ambientale è globale. Non sarà sufficiente quello che faremo come cittadini europei. Anche tutti gli altri paesi dovranno dare un contributo, ma è innegabile che su questa situazione di crisi le impronte digitali europee sono chiare e nitide. E se dobbiamo chiedere uno sforzo a società che non hanno dato, fino a ora, un grande contributo a creare la crisi (e dobbiamo farlo), dimostrare un forte impegno per risalire la china è l’approccio negoziale più efficace.
Immagine in apertura: dalla campagna #restorenature
Emilio Padoa-Schioppa insegna Ecologia del paesaggio, Biologia e Didattica della biologia nell’Università di Milano-Bicocca, dove ha contribuito a fondare l’Unità di ricerca di ecologia del paesaggio. Presidente della Società Italiana di Ecologia del Paesaggio (SIEP-IALE), il suo ultimo libro è «Storia ecologica dell’Europa. Un continente nell’Antropocene» (il Mulino 2023).