Buon centenario OH1!
Cento anni fa veniva scoperto il primo ominide fossile nelle Gole di Olduvai, capostipite di una lunga serie di reperti eccezionali per la comprensione dell’evoluzione umana
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Read moreLa mano dell’Australopithecus afarensis, la specie a cui appartiene la nota Lucy, avrebbe presentato caratteristiche sia del gorilla, sia dell’uomo moderno
Read moreScience dedica l’ultimo numero ai risultati delle nuove analisi sui resti di Australopithecus sediba
Read moreGià oltre 3 milioni di anni or sono, gli ominidi iniziarono a differenziare le proprie abitudini alimentari, inserendo nella propria dieta il consumo di piante erbacee accompagnate a frutta, semi e germogli, tipici alimenti condivisi anche con le scimmie antropomorfe. Per giungere a tali conclusioni, un gruppo di ricercatori guidato da Julia Lee-Thorp dell’Università di Oxford ha analizzato gli isotopi […]
Read moreUna nuova analisi suggerisce che Australopithecus sediba si nutriva di tessuti vegetali morbidi
Read moreImportante ritrovamento in Etiopia di un piede fossile appartenente ad una specie di ominide risalente a circa 3,4 milioni di anni fa. La scoperta è stata presentata su Nature.Sebbene il periodo sia lo stesso in cui in quelle aree viveva Australopithecus afarensis, la struttura delle ossa non sembra essere compatibile con quelle della specie della famosa ‘Lucy’. Il piede presenta, […]
Read moreL’origine dell’andatura bipede negli ominidi è un tema estremamente dibattuto, dal momento che molte sono le ipotesi sia sul periodo in cui i nostri progenitori hanno iniziato a svincolarsi dal quadrupedismo che sulle pressioni selettive che ne hanno guidato l’evoluzione. Sull’origine di questa modalità locomotoria la situazione sembra più chiara: già in Orrorin tugenensis, una specie di 6 milioni di […]
Read moreNel 1993 al ragazzo del Turkana era stata attribuita erroneamente un vertebra in più rispetto alle nostre. Una nuova ricerca mette le cose a posto
Read moreGià dalla sua presentazione, poco più di un anno fa sulla copertina di Science, Australopithecus sediba si configurò come un rompicapo evolutivo (Pikaia ne ha parlato qui), in quanto presentava diverse caratteristiche comuni sia al genere Homo che alle altre australopitecine.Oggi la medesima prestigiosa rivista americana pubblica uno speciale su questa specie, in cui diversi gruppi di esperti hanno analizzato […]
Read moreUno dei fossili più famosi e meglio conosciuti al mondo è senza dubbio quello di Lucy, la piccola Australopithecus afarensis vissuta 3,2 milioni di anni fa. Lucy è stata una preziosa miniera di informazioni riguardo al passato evolutivo della nostra specie e all’origine di numerose strutture anatomiche che si ritrovano nell’uomo moderno. Di una cosa, però, Lucy non ci ha […]
Read moreLa rivista PNAS pubblica la descrizione del recente ritrovamento di un individuo fossile appartenente alla specie Australopithecus afarensis, quella a cui appartiene la celeberrima Lucy (nella foto), conservata al Museum of Natural History di New York. Questa volta si tratta di individuo di sesso maschile, battezzato Kadanuumuu che nella lingua Afar dell’Etiopia, nazione in cui è stato ritrovato (allo stesso […]
Read moreDescritta una nuova specie di ominide bipede africano: si chiama Australopithecus sediba e potrebbe svelare alcuni misteri sull’evoluzione della nostra specie
Read moreLa lenta camminata dello scimmione che alzandosi su due piedi diventa uomo è una delle rappresentazioni più famose e diffuse dell’evoluzione umana, anche se per chi mastica anche solo un poco la teoria darwiniana è decisamente un’eresia: non esiste difatti una direzione nella storia evolutiva, e i nostri antenati non sono “diventati uomini” ma, più prosaicamente, una delle loro linee […]
Read moreNonostante la loro corporatura esile, le australopitecine probabilmente possedevano una grande potenza masticatoria, in grado di rompere per scopi alimentari semi e noci dal guscio spesso e resistente. Questa capacità dei nostri progenitori africani sarebbe stata svelata da una recente simulazione computerizzata che ha preso in considerazione la specie Australopithecus africanus, vissuta in un periodo compreso tra 3,3 e 2,5 […]
Read moreFin dal momento del suo primo ritrovamento, avvenuto nel 1959 per mano di Mary Leakey, si ritenne che l’ominide arcaico Paranthropus boisei fosse una specie perfettamente adattata all’elevato sforzo masticatorio necessario al consumo di un cibo duro. Presenta infatti alcune caratteristiche morfologiche tipiche di specie che fanno uso quasi esclusivo di cibi molto coriacei, come noci e semi con gusci […]
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