Orrorin: il bipede arboricolo
Orrorin tugenensis, vissuto 6 milioni di anni fa, era un ominide arboricolo già in grado di avere una locomozione bipede
Read moreOrrorin tugenensis, vissuto 6 milioni di anni fa, era un ominide arboricolo già in grado di avere una locomozione bipede
Read moreSequenziato il più antico genoma mitocondriale di ominide bipede: emergono affinità genetiche inaspettate tra l’uomo di Denisova e le specie di Homo che vivevano in Europa Occidentale
Read moreCento anni fa veniva scoperto il primo ominide fossile nelle Gole di Olduvai, capostipite di una lunga serie di reperti eccezionali per la comprensione dell’evoluzione umana
Read moreIl ritrovamento di un cranio completo in Georgia, risalente a 1,8 milioni di anni fa, riapre il dibattito sull’uscita dall’Africa del genere Homo
Read moreLa perdita dei denti e il rimodellamento mandibolare dovuto alla rispettiva usura nei primi ominidi del Pleistocene sarebbero stati causati dal consumo di alimenti duri e dal frequente uso di stuzzicadenti
Read moreLa mano dell’Australopithecus afarensis, la specie a cui appartiene la nota Lucy, avrebbe presentato caratteristiche sia del gorilla, sia dell’uomo moderno
Read moreScience dedica l’ultimo numero ai risultati delle nuove analisi sui resti di Australopithecus sediba
Read moreGià oltre 3 milioni di anni or sono, gli ominidi iniziarono a differenziare le proprie abitudini alimentari, inserendo nella propria dieta il consumo di piante erbacee accompagnate a frutta, semi e germogli, tipici alimenti condivisi anche con le scimmie antropomorfe. Per giungere a tali conclusioni, un gruppo di ricercatori guidato da Julia Lee-Thorp dell’Università di Oxford ha analizzato gli isotopi
Read moreUna nuova analisi suggerisce che Australopithecus sediba si nutriva di tessuti vegetali morbidi
Read moreImportante ritrovamento in Etiopia di un piede fossile appartenente ad una specie di ominide risalente a circa 3,4 milioni di anni fa. La scoperta è stata presentata su Nature. Sebbene il periodo sia lo stesso in cui in quelle aree viveva Australopithecus afarensis, la struttura delle ossa non sembra essere compatibile con quelle della specie della famosa ‘Lucy’. Il piede
Read moreL’origine dell’andatura bipede negli ominidi è un tema estremamente dibattuto, dal momento che molte sono le ipotesi sia sul periodo in cui i nostri progenitori hanno iniziato a svincolarsi dal quadrupedismo che sulle pressioni selettive che ne hanno guidato l’evoluzione. Sull’origine di questa modalità locomotoria la situazione sembra più chiara: già in Orrorin tugenensis, una specie di 6 milioni di
Read moreGià dalla sua presentazione, poco più di un anno fa sulla copertina di Science, Australopithecus sediba si configurò come un rompicapo evolutivo (Pikaia ne ha parlato qui), in quanto presentava diverse caratteristiche comuni sia al genere Homo che alle altre australopitecine. Oggi la medesima prestigiosa rivista americana pubblica uno speciale su questa specie, in cui diversi gruppi di esperti hanno
Read moreUno dei fossili più famosi e meglio conosciuti al mondo è senza dubbio quello di Lucy, la piccola Australopithecus afarensis vissuta 3,2 milioni di anni fa. Lucy è stata una preziosa miniera di informazioni riguardo al passato evolutivo della nostra specie e all’origine di numerose strutture anatomiche che si ritrovano nell’uomo moderno. Di una cosa, però, Lucy non ci ha
Read moreLa rivista PNAS pubblica la descrizione del recente ritrovamento di un individuo fossile appartenente alla specie Australopithecus afarensis, quella a cui appartiene la celeberrima Lucy (nella foto), conservata al Museum of Natural History di New York. Questa volta si tratta di individuo di sesso maschile, battezzato Kadanuumuu che nella lingua Afar dell’Etiopia, nazione in cui è stato ritrovato (allo stesso
Read moreUno dei passaggi ritenuti fondamentali per l’incremento della taglia cerebrale nella linea evolutiva che ha portato alla nostra specie è stata la transizione da un a dieta quasi esclusivamente a base di semi, frutta e radici, ad una onnivora con l’introduzione della carne. L’alto contenuto di proteine di questo alimento avrebbe infatti fornito il fabbisogno calorico necessario per poter sostenere
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