Archivio autore: Mauro Mandrioli

All’origine delle differenze tra l’uomo e gli altri primati

Capire quali sono le basi molecolari che distinguono l’uomo dagli altri primati è da sempre un argomento di grande interesse non solo da un punto di vista evoluzionistico, ma anche medico.   Inizialmente, le differenze tra uomo e scimpanzè erano ricercate a livello delle sequenze codificanti ed i risultati ottenuti avevano, in realtà, reso più complesso il problema a fronte

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L’uomo che mise in ordine la natura

L’importanza della tassonomia non è sicuramente diminuita nel corso del tempo, ma al contrario è andata aumentando a seguito della necessità di definire in modo appropriato la biodiversità presente sul nostro pianeta. In questo ambito, quindi, non  possiamo che essere debitori di Linneo che con il suo lavoro ha definito il metodo binomiale ancora oggi in uso. Sul numero appena

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Come evolvono i geni? La biologia evoluzionistica funzionale ci aiuta a dare una risposta

Per molto tempo la comunità scientifica si è divisa tra genetisti, che studiavano la sequenza ed i livelli di espressione di determinati geni, e biologi evoluzionisti, che usavano tali dati per fare ipotesi su come e perchè i geni si fossero evoluti. Dalla fusione di questi due approcci è oggi nata quella che Antony M. Dean e Joseph W. Thorton

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Forme diverse con geni simili

Sino ad alcuni anni or sono molti genetisti avevano una visione assolutamente genecentrica e ponevano enorme attenzione alle sequenze nucleotidiche che costituivano le porzioni codificanti dei geni. Tali analisi tuttavia mostravano, in modo spesso sorprendente, che i livelli di differenziazione a livello molecolare non concordavano con quelli osservati a livello fenotipico ed in particolare spesso le sequenze codificanti risultavano essere

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E’ possibile prevedere la biodiversità di una foresta?

Il numero di Nature del 9 Agosto ha presentato due articoli molto interessanti relativi alla possibilità di sviluppare modelli per cercare di quantificare la biodiversità animale che caratterizza una data foresta di cui è nota la biodiversità vegetale. L’idea di base di questi progetti è cercare di capire come si origina la biodiversità e che relazioni vi siano tra la

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Ricordando Alfred Russel Wallace

Alfred Russel Wallace (8 gennaio 1823 – 7 novembre 1913) è spesso considerato uno scienziato dimenticato, a dispetto dell’enorme importanza che i suoi scritti ebbero sulla definizione della teoria dell’evoluzione e sul lavoro di Darwin. Wallace formulò, infatti, una personale teoria evoluzionistica simile a quella di Charles Darwin nello stesso periodo in cui lo stesso Darwin elaborava la propria. A

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Quali trappole si possono incontrare nell’insegnamento della biologia evoluzionistica?

La biologia evoluzionistica, sebbene possa sembrare una disciplina semplice, presenta alcuni concetti ed alcuni esempi che si possono prestare a fraintendimenti o forzature. Il riuscire a rimuovere questi possibili ostacoli didattici ha oggi un’enorme importanza non solamente per assicurare agli studenti una corretta comprensione della teoria dell’evoluzione, ma anche per permettergli di distinguere tra teorie scientifiche e pseudo-scientifiche. A tale

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Il ruolo dei musei nell’insegnamento dell’evoluzione

I musei giocano un ruolo estremamente importante nell’insegnamento dell’evoluzione, poiché rappresentano, o possono rappresentare, uno strumento di primo (e talvolta unico!) contatto non solo con gli studenti, ma anche con il pubblico in generale. A chi non è capitato, infatti, di visitare le gallerie di un museo di storia naturale o di zoologia da bambino o come accompagnatore di figli

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Tre ulteriori consigli per migliorare l’insegnamento della biologia evoluzionistica

Nel numero di giugno della rivista Evolution, David M. Hillis (Alfred W. Roark Centennial Professor, Università del Texas) presentava dieci proposte volte a migliorare la qualità dei libri di testo relativamente ai capitoli di biologia evoluzionistica. Nonostante il target dichiarato dall’autore, i dieci suggerimenti si prestavano ad essere proposti anche per docenti che affrontano questa tematica a livello scolastico. A

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Evolvibilità: un concetto paradossale o innovativo nella biologia evoluzionistica moderna?

La comprensione dei meccanismi implicati nell’evoluzione delle specie è indubbiamente uno degli obiettivi primari dell’attuale ricerca in ambito evoluzionistico. Tuttavia, sebbene siano stati identificati i meccanismi preposti all’insorgere della variabilità genetica, non è chiaro come ciascuna popolazione o specie riesca a possedere quel minimo di variabilità genetica utile per assicurarsi la sopravvivenza o, in alternativa, se tutto questo processo si

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Esiste realmente una distinzione tra microevoluzione e macroevoluzione?

I termini microevoluzione e macroevoluzione sono stati coniati per la prima volta nel 1927 dall’entomologo russo Iuri’i Filipchenko, il quale li utilizzò nel suo libro Variabilität und Variation, che rappresenta il primo tentativo di conciliare la genetica mendeliana con i principi dell’evoluzione. Si deve però sottolineare che la valenza con cui questi termini venivano usati era differente rispetto a quella

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Si possono identificare i fattori di rischio genetico per le malattie più comuni?

Nel giugno del 2000, Bill Clinton, in qualità di presidente degli Stati Uniti, annunciava assieme a Frank Collins, portavoce del Progetto Genoma Umano, e Craig Venter, presidente della Celera Genomics Corporation, il completamento della prima bozza del genoma umano. Questo annuncio presentava il progetto genoma umano come un evento in grado di rivoluzionare il modo di studiare le malattie che

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Quanto può variare il nostro genoma?

A seguito del completamento del progetto genoma umano molti scienziati hanno iniziato a chiedersi quanto possa variare da individuo ad individuo e da popolazione a popolazione la sequenza dei nostri geni. In particolare, l’interesse verso questo aspetto deriva dalla possibilità che variazioni di singoli nucleotidi all’interno di un gene possano avere effetti notevoli sul fenotipo ed essere legati alla presenza/assenza

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Dai geni ai network genici: un nuovo modo di studiare il nostro genoma

Nel corso della storia della genetica il modo di concepire i geni ed il nostro genoma è andato profondamente mutando. In particolare, sino a pochi anni fa, il nostro genoma veniva spesso descritto come fosse un insieme di geni operanti in modo indipendente l’uno dall’altro.   Contrariamente a questa idea, oggi il nostro genoma è visto come l’insieme di tanti

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